75
Giorni di attività d’indagine svolta in borghese dai carabinieri del Nucleo Investigativo, poi il blitz scattato all’alba con i militari del comando provinciale, quelli del Cio del Battaglione Toscana e le unità cinofile. Il tutto sotto lo sguardo compiaciuto dei residenti che in più occasioni sono andati a ringraziare i carabinieri per quanto stavano facendo.E’ stata chiusa così una vera e propria “casa del sesso a pagamento”, ospitata in un residence di Paperino, da tempo al centro delle lamentele e degli esposti dei residenti, che denunciavano la presenza assidua di prostitute e transessuali. Nel corso della perquisizione dell’immobile di quattro piani sono stati trovati nelle camere numerosi preservativi, indumenti intimi particolari, cd e videocassette di contenuto pornografico. Delle 26 persone che abitavano il residence ben 19 sono risultate essere clandestine in Italia. Di queste tre sono state arrestate per non aver ottemperato un precedente decreto di espulsione. Una quarta persona è stata invece arrestata per revoca del decreto di sospensione dell’ordine di carcerazione. Gli altri clandestini sono stati avviati in Questura per le procedure di espulsione. Il proprietario dell’edificio è stato iscritto nel registro degli indagati per violazione della legge Merlin del 1958, quella che portò alla chiusura dei bordelli. Nonostante all’ingresso del residence ci fossero le telecamere di controllo, infatti, le indagini dei carabinieri hanno consentito di appurare che la proprietà tollerava quello che veniva fatto all’interno: a qualsiasi ora del giorno della notte, infatti, i vari ospiti della struttura entravano ed uscivano portando i loro clienti, senza che nessuno chiedesse i documenti. Il via vai era continuo: i trans arrivavano in macchina con i loro clienti, si recavano in uno dei mini appartamenti per poi uscirne dopo 15-20 minuti. Lo stesso facevano le donne, immancabilmente vestite con abiti succinti.Durante la fase di indagine più volte i militari in borghese impegnati nelle fasi di osservazione sono stati avvicinati da trans brasiliani che offrivano loro prestazioni a pagamento. In un’altra occasione, invece, una croata di 34 anni, risultata clandestina, aveva offerto ad un militare in borghese una prestazione in compagnia di un’altra donna. Insomma, un vero e proprio bordello allestito in mezzo alle abitazioni civili che aveva provocato non poco malumore e preoccupazione tra i residenti.