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“Ti taglio la gola, ti spezzo le gambe”. E botte, calci, bastonate alla compagna che alla fine ha trovato il coraggio di sottrarsi alla violenza denunciando il convivente che oggi, martedì 12 dicembre, è stato condannato a 5 anni e 2 mesi di reclusione dal giudice Santinelli. Per l’imputato, 51enne di Montemurlo, difeso dagli avvocati Stefano Bacci e Silvia Risaliti, il pm aveva chiesto la condanna a 3 anni. La denuncia della donna, costituita parte civile e assistita dall’avvocato Alessandra Artese, è stata ritenuta credibile in ogni suo particolare. Un racconto di violenza, maltrattamenti, lesioni e minacce anche nei confronti dei figli della vittima. Una relazione turbolenta andata avanti fino a marzo dello scorso anno quando, in seguito all’ennesimo episodio, la donna ha deciso che ce n’erano stati già troppi e che quel rapporto non poteva continuare. L’episodio in questione risale alla sera del 30 marzo quando il 51enne, rientrato a casa in stato di ebbrezza, si scagliò contro la donna con minacce, cercando di buttarla fuori dall’abitazione e colpendola in faccia con il lancio di oggetti. Fu uno dei figli di lei ad intervenire e a diventare, come già altre volte, bersaglio di minacce, ripetute anche di fronte ai carabinieri nel frattempo intervenuti.
Diversi gli episodi di maltrattamenti fisici (anche refertati al pronto soccorso) e psicologici riferiti dalla vittima e verificati dagli inquirenti incaricati dalla procura di ricostruire la convivenza. In una occasione, il 51enne avrebbe agitato dei coltelli da cucina con fare intimidatorio pronunciando offese e minacce.
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