Gli attentati incendiari ai danni di aziende cinesi del distretto, oltre alle due ditte pratesi, hanno colpito anche un’impresa con sede a Campi Bisenzio: la Diabolica, in via Maiano. Quest’ultima si trova a poche centinaia di metri dalla Logistica Xsd di via dei Confini, mentre l’altra azienda colpita, la Warehouse & Logistics, si trova in via Copernico a Seano, nel comune di Carmignano.
Gli incendi sono divampati dopo l’esplosione dei marchingegni artigianali – ma assemblati con grande precisione tecnica prima di essere nascosti all’interno di scatole di vestiti – che sarebbero stati attivati tutti dalla stessa persona tramite un telecomando.
Secondo gli inquirenti la matrice delle azioni criminali è quasi certamente da ricondurre all’imposizione di forniture da parte di ditte internazionali cinesi: la cosiddetta “guerra delle grucce”. Gli incendi sarebbero dunque da interpretare come ritorsione dei confronti delle aziende colpite per non aver ottemperato a quanto era stato loro richiesto. E – si ipotizza – come monito alle altre aziende del distretto. Per questo motivo è ragionevole pensare che gli atti delle indagini delle procure di Prato e Firenze siano state messe a disposizione dell’ufficio sulla criminalità cinese che insiste presso la Direzione investigativa antimafia di Firenze, che ha già un fascicolo aperto proprio sulla “guerra delle grucce”.
I tre ordigni, si apprende ancora da fonti investigative, erano tutti uguali: una bottiglia che conteneva etanolo e benzene, oltre ad un liquido esplosivo che a contatto con l’aria si trasforma in una sostanza gelatinosa; alla bottiglia era stato applicato un detonatore collegato ad una batteria e a un’antenna, elemento utile per azionare a distanza di alcuni metri l’esplosione.
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