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Armati di tutto punto hanno assaltato una bisca clandestina cinese, sequestrando le 21 persone presenti all'interno e rapinandole di soldi, orologi e gioielli. Ma quando sono usciti hanno trovato ad attenderli gli uomini della Squadra Mobile della questura di Prato, che da mesi erano sulle loro tracce. Sono finiti così in manette, la notte tra domenica 11 e lunedì 12 gennaio, cinque cittadini albanesi, tutti pluripregiudicati e domiciliati a Prato e Firenze.

La banda è ritenuta responsabile di altre rapine ai danni di sale slot e circoli cinesi. Proprio partendo da quella commessa il 23 agosto scorso in via Filzi, ai danni della sala Video 2000, gli uomini dell'Antirapina, guidati dal dirigente Francesco Nannucci e coordinati dal procuratore Antonio Sangermano, avevano messo sotto stretta sorveglianza due dei componenti della banda. Fiato sul collo percepito dalla banda: “Ci vedevano ovunque anche quando non c'eravamo – ha raccontato il capo della mobile Francesco Nannucci – Si segnavano le targhe delle macchine civili che avevano intorno e cercavano di capire se si trattava dei nostri uomini. Hanno detto che quando vedevano una volante stavano più tranquilli, e che a loro fa più paura la polizia in borghese”.
Dalle intercettazioni, gli investigatori avevano capito che la notte scorsa era in programma un colpo. Inizialmente sembrava che l'obiettivo fosse una sala slot in via Galcianese, invece all'ultimo momento la banda aveva cambiato bersaglio. Alle 3.30 di ieri notte, i cinque albanesi hanno fatto quindi irruzione nel circolo L'Amicizia di via Maroncelli 5. Si tratta di un locale gestito da cinesi che, una volta chiuso, viene trasformato in una bisca clandestina. All'interno c'erano 21 giocatori, intorno ai tavoli verdi del mahjong. I banditi, con il volto coperto da passamontagna, hanno minacciato i presenti con un fucile da caccia, una pistola calibro 7.65 e una scacciacani priva del tappo rosso. Poi hanno legato tutti con delle fascette, usando le maniere forti. A quel punto hanno prelevato circa 10mila euro in contanti oltre ai cellulari, orologi e gioielli dei giocatori.
Dalle intercettazioni, gli investigatori avevano capito che la notte scorsa era in programma un colpo. Inizialmente sembrava che l'obiettivo fosse una sala slot in via Galcianese, invece all'ultimo momento la banda aveva cambiato bersaglio. Alle 3.30 di ieri notte, i cinque albanesi hanno fatto quindi irruzione nel circolo L'Amicizia di via Maroncelli 5. Si tratta di un locale gestito da cinesi che, una volta chiuso, viene trasformato in una bisca clandestina. All'interno c'erano 21 giocatori, intorno ai tavoli verdi del mahjong. I banditi, con il volto coperto da passamontagna, hanno minacciato i presenti con un fucile da caccia, una pistola calibro 7.65 e una scacciacani priva del tappo rosso. Poi hanno legato tutti con delle fascette, usando le maniere forti. A quel punto hanno prelevato circa 10mila euro in contanti oltre ai cellulari, orologi e gioielli dei giocatori.
Intanto il dispositivo dei poliziotti, una volta capito quale era il vero obiettivo, si era però appostato e così, quando i banditi hanno fatto il cambio dell'auto in via Ceccatelli per usare un mezzo "pulito" per la fuga, gli agenti sono entrati in azione bloccando i malviventi che sono stati arrestati per rapina aggravata, sequestro di persona, ricettazione, possesso di armi.
Per il procuratore Sangermano è stata fermata una "batteria di persone estremamente pericolose".
La polizia prenderà provvedimenti anche nei confronti delle vittime della rapina che saranno denunciati per il reato di gioco d'azzardo. provvedimenti potrebbero essere presi anche nei confronti dei gestori del circolo.
Per il procuratore Sangermano è stata fermata una "batteria di persone estremamente pericolose".
La polizia prenderà provvedimenti anche nei confronti delle vittime della rapina che saranno denunciati per il reato di gioco d'azzardo. provvedimenti potrebbero essere presi anche nei confronti dei gestori del circolo.
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