Nascondeva un'ampia scelta di droga: ketamina, shaboo, ecstasy. Droga già confezionata e pronta per lo spaccio al dettaglio. Lo spacciatore, un cinese di 30 anni, finito in carcere lo scorso 20 febbraio al termine di un'operazione antidroga dei carabinieri (leggi), è stato condannato oggi, giovedì 5 novembre, a 4 anni e 4 mesi di reclusione. L'uomo, difeso dall'avvocato Alessandro Fantappiè, è stato giudicato con il rito abbreviato; il giudice delle udienze preliminari, Francesca Scarlatti, ha pronunciato una sentenza più pesante di quella invocata dal pubblico ministero Laura Canovai che aveva chiesto quattro anni. Condanna pesante in considerazione del carico di stupefacente sequestrato dagli investigatori: 4mila pasticche di ecstasy per un peso complessivo di poco inferiore a due chili, più di 800 grammi di ketamina e altrettanti di shaboo. Una quantità sufficiente, dissero i carabinieri, a soddisfare le richieste della piazza pratese per circa due settimane. Tra i clienti, individuati in seguito all'analisi dei telefoni in uso allo spacciatore, tanti cinesi e qualche italiano. Se gli inquirenti non fossero arrivati in tempo e la droga fosse finita sul mercato, l'incasso sarebbe stato di 200mila euro.
Il cinese, incensurato e clandestino, fu fermato in via Erbosa. Per evitare di entrare nel mirino delle forze dell'ordine e nel caso rendere più difficili i pedinamenti, si spostava con i taxi abusivi dei connazionali: a bordo di questi raggiungeva il cliente, consegnava la droga, prendeva i soldi e tornava a casa. Dopo qualche settimana di custodia cautelare in carcere, il cinese ottenne una misura più lieve: un alleggerimento che gli ha consentito di rendersi irreperibile. Ancora oggi è latitante.