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La titolare di un esercizio di acconciatore nella zona sud di Prato, una 40enne di nazionalità cinese, è stata denunciata dalla polizia municipale per il reato di falsità materiale in certificati e autorizzazioni amministrative con il sequestro dell'attrezzatura. Di conseguenza l'attività è stata sospesa per la mancanza dei requisiti professionali e la donna è stata sanzionata con una multa da 1.666 euro.
A scoprire le irregolarità sono stati gli agenti dell'unità di polizia commerciale che, durante le verifiche, hanno riscontrato irregolarità nella documentazione necessaria per l’esercizio della professione presentata dalla titolare: in particolare i requisiti professionali obbligatori erano certificati da attestati di dubbia provenienza. Questi riportavano come istituto qualificato al rilascio, un ente formativo della Regione Umbria con timbro della Regione e firma del presidente della Commissione. Contattato l’ufficio regionale umbro è emerso che alla titolare del negozio di parrucchiera non era mai stato rilasciato alcun attestato e che la fantomatica agenzia formativa non era riconosciuta né autorizzata dalla Regione Umbria.
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