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Due detenuti del carcere della Dogaia, vicini di cella, sono finiti all'ospedale in codice rosso dopo aver messo in atto gesti autolesionistici. E' successo nella serata di ieri, mercoledì primo novembre. Dopo il ricovero e le cure deimedici sarebbero ora fuori pericolo di vita.
Secondo una prima ricostruzione, un detenuto si è tagliato su un braccio mentre un altro ha ingoiato dei farmaci che gli erano stati prescritti e che probabilmente aveva nascosto via via omettendo di ingerire la dose periodica proprio con l'intento di compiere il gesto di autolesionismo.
Secondo una prima ricostruzione, un detenuto si è tagliato su un braccio mentre un altro ha ingoiato dei farmaci che gli erano stati prescritti e che probabilmente aveva nascosto via via omettendo di ingerire la dose periodica proprio con l'intento di compiere il gesto di autolesionismo.
I due detenuti, entrambi stranieri dell'Europa dell'est, avrebbero detto in modo incerto di voler parlare con il comandante. "Vogliamo essere trasferiti, per andare via dal carcere di Prato", le loro parole prima di accusare il malore. Le prime cure sono state prestate dal medico e dall'infermiere della struttura che hanno immediatamente chiamato i soccorsi sanitari esterni.
La Cgil Fp tuona nuovamente dopo le proteste plateali dello scorso maggio: "La sensazione è che il carcere di Prato venga penalizzato per aver manifestato e denunciato le pessime condizioni lavorative. Rimaniamo basiti davanti al continuo silenzio delle istituzioni. Nonostante l'assenza di un direttore e di un comandante titolari, il persone continua con grande responsabilità a far viaggiare una macchina divenuta ormai un rottame".
Edizioni locali: Prato