Tra le centinaia e centinaia di soccorritori impegnati da giorni negli aiuti alle popolazioni colpite dal terremoto che ha devastato l’area al confine tra Turchia e Siria, c’è anche un vigile del fuoco del comando provinciale di Prato. Insieme ad altri colleghi toscani e a colleghi del Lazio, il vigile del fuoco pratese è stato tra i primi a partire, lunedì scorso, subito dopo l’allerta diramata al Team Usar Italia, gruppo specializzato che si occupa di ricerca e soccorso urbano come dice la sigla (Urban search and rescue). Il Team Usar Italia, che fa riferimento al sistema europeo di Protezione civile, è composto prevalentemente da vigili del fuoco con vari livelli di formazione, da medici e appartenenti alla protezione civile. L’emergenza del sisma in Turchia e Siria ha richiesto l’invio di uomini specializzati nelle calamità internazionali e, tra coloro che erano in servizio lunedì in grado di rispondere all’appello, c’era proprio il vigile del fuoco di Prato. Lunedì la partenza da Pisa con tutta l’attrezzatura necessaria e dopo poche ore l’arrivo nelle zone terremotate. L’aereo dell’Aeronautica Militare è atterrato all’aeroporto di Adana e da qui il contingente ha raggiunto la zona di Hatay.
C’è bisogno di tutto, c’è tanto da fare, c’è un lavoro che richiede un impegno enorme e il Team Usar Italia sta facendo la propria parte. Le operazioni di salvataggio che vanno avanti senza sosta: si scava tra le macerie giorno e notte alla ricerca di sopravvissuti. Enormi le distese di detriti: vere e proprie tombe nelle quali i soccorritori si fanno spazio per trovare gente ancora in vita. Oltre 20mila i morti provocati dal violento terremoto. Ad Antiochia, dopo un intervento durato una decina di ore, il Team Usar è riuscito a raggiungere e a portare in salvo due giovani rimasti sotto le macerie delle palazzine crollate.
Domenica è previsto il primo avvicendamento del contingente. Un contingente che comprende diverse specializzazioni: strutturisti, esperti in attrezzature tecnologiche, sanitari, specializzati nella penetrazione delle macerie e nel recupero delle vittime, esperti della gestione di sostanze pericolose. Non mancano le unità cinofile, addestrate proprio per muoversi tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti.