Agenti finiti al pronto soccorso e i distintivi delle divise dati alle fiamme. Nuovi disordini nel carcere della Dogaia a cui i sindacati della polizia penitenziaria rispondono con l’astensione dal servizio mensa. Nella serata di giovedì 7 novembre, all’interno della prima sezione del reparto ‘media sicurezza’, quattro detenuti italiani hanno scatenato un’azione di protesta. Un sottufficiale è stato strattonato e privato dei distintivi attaccati sulla divisa. I detenuti hanno staccato due targhette a strappo: quella con la scritta ‘polizia penitenziaria’ e il tricolore. Entrambe poi sono state incendiate. A rendere nota la vicenda sono stati oggi, a due giorni dai fatti, Sappe, Sinappe, Osapp, Uilpa polizia penitenziaria, Uspp, Cgil Fp.
“Le fiamme – si legge in un comunicato congiunto – sono il gesto emblematico di un totale disprezzo per l’autorità dello Stato italiano e un oltraggio non solo verso la dignità del collega ma di tutta la polizia penitenziaria. La situazione è tornata alla normalità solo verso le 23 grazie alla professionalità di chi era in servizio ed è intervenuto in aiuto del sottufficiale subendo aggressioni fisiche e verbali. Il pronto soccorso ha dimesso i colleghi con prognosi dai quattro agli otto giorni”.
La situazione, dunque, non accenna a cambiare nel carcere di Prato nonostante le denunce, le proteste e le agitazioni del personale in servizio. “Con la presenza di 600 detenuti, molti dei quali stranieri e trasferiti da altre carceri per motivi di ordine e sicurezza, la Dogaia è una bomba purtroppo già esplosa. Non sappiamo più come dirlo, non sappiamo più a chi dirlo. Il carcere di Prato è il ricettacolo di tutti i detenuti problematici. La nostra manifestazione di protesta comincia con l’astensione della mensa di servizio fino agli interventi urgenti degli organi superiori regionali e nazionali”. Le sigle sindacali aggiungono con amarezza che “non sono serviti i suicidi dei detenuti, l’attenzione cala il giorno dopo”. Il problema più grande, già denunciato molte volte, è l’assenza di un direttore titolare che ormai manca da oltre un anno. Manca anche un comandante della penitenziaria titolare. “Tutto è affidato a reggenze che non riescono a gestire una situazione al collasso”, concludono i sindacalisti.
Agenti feriti e distintivi dati alle fiamme: ore di follia alla Dogaia. I sindacati: “E’ il ricettacolo dei detenuti problematici”
Gli ultimi fatti risalgono alla serata di giovedì. Rivoltga di quattro detenuti italiani. La risposta della polizia penitenziaria: "Astensione dal servizio mensa in attesa di soluzioni. Quello che è successo è un affronto anche allo Stato"
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