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I carabinieri di Prato hanno messo i sigilli ad uno degli appartamenti del Residence Arcobaleno di via Barsanti, tristemente noto per essere diventato un ricettacolo di spacciatori e prostitute. Il provvedimento di sequestro è stato firmato dal gip del tribunale di Prato e potrebbe portare alla confisca dell’immobile. Tutto è nato nell’ottobre scorso, quando, in seguito alle lamentele dei residenti della zona, i carabinieri passarono al setaccio l’intero residence arrestando, tra gli altri, tre persone e denunciandone altre otto, trovate in possesso di armi e droga. Al termine del controllo, i militari fecero un vero e proprio censimento dei residenti all’interno della struttura, evidenziando come pochissimi fossero i proprietari presenti, mentre gran parte degli inquilini era composto da stranieri. In uno degli appartamenti, quello ora sottoposto a sequestro, furono trovati tre viados brasiliani, tutti clandestini, che dichiararono di versare ogni mese 500 euro al proprietario, nonostante non fosse stato stipulato nessun contratto d’affitto. L’appartamento, tra l’altro, veniva utilizzato per svolgere l’attività di prostituzione. Proprio in base a questi accertamenti è scattato il provvedimento nei confronti del proprietario, un albanese di 44 anni sposato con un’italiana. Quando stamani i carabinieri si sono presentati per mettere i sigilli all’appartamento, dentro ci hanno trovato anche un clandestino già espulso, e per questo arrestato. I carabinieri sottolineano come, dopo il blitz dello scorso ottobre, gran parte dei proprietari di immobile nel residence abbiano regolarizzato gli inquilini, non affittando più a stranieri irregolari. Tutto questo ha portato ad un evidente miglioramento della situazione.
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