E' finito sul banco degli imputati con l'accusa di stalking nei confronti dell'ex compagna, ma ieri, 3 ottobre, il Tribunale di Prato lo ha assolto perché il fatto non sussiste. E' la fine di un incubo per un 39enne pratese, denunciato nel 2017 dalla sua ex, una 35enne di Montemurlo, per le condotte ossessive che l'uomo avrebbe messo in atto nei suoi confronti dopo la fine della loro relazione, attuando reiterate minacce e molestie. Comportamenti che nel giugno del 2018 hanno portato l'autorità giudiziaria a imporre la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e ai luoghi da lei frequentati abitualmente. Al 39enne infatti, venivano contestati appostamenti sotto casa dell'ex che veniva seguita anche nei locali dove si recava nel tempo libero.
Nel corso del processo con rito ordinario, la difesa, rappresentata dall'avvocato Rachele Santini, ha ricostruito un rapporto sentimentale difficile caratterizzato da reciproche gelosie. Dalle chat sarebbe emerso che era la 35enne a insistere per tornare insieme al 39enne anche se la donna ha negato. Un quadro complesso, dunque, che ha portato la Procura a chiedere l'assoluzione dell'imputato per mancanza di prove. Tesi sposata dal giudice Iacopo Santinelli che ha pronunciato una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste.
Accusato di stalking dalla ex viene assolto al processo, decisive le chat tra i due
La vicenda risale al 2017 e nel giugno dell'anno successivo l'uomo era stato colpito dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e ai luoghi da lei frequentati abitualmente
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