Accompagnato nel Cie di Modena il nigeriano che molestava la ex compagna

E’ stata sicuramente la decisione più giusta, per tutelare una madre e i suoi due figli. Il questore di Prato ha smosso mare e monti per trovare un posto in uno dei Cie (Centri identificazione espulsi) per il nigeriano di 37 anni che la scorsa notte voleva a tutti i costi entrare nella casa di via Bicchierai dove vive la sua ex compagna e i due figli, che lui non ha voluto mai riconoscere. Era stata la donna, disperata, a chiedere l’intervento del 113, preoccupata per il carattere violento dell’uomo. I poliziotti avevano cercato di calmare il nigeriano che, per tutta risposta, si era scagliato anche contro di loro. Siccome l’uomo era clandestino, oltre alle denunce per resistenza a pubblico ufficiale e per ingresso e soggiorno illegale sul territorio italiano, il questore aveva anche emanato un decreto di espulsione. Il problema, come è purtroppo noto, è che l’efficacia di questi decreti di espulsione è spesso pari a zero, visto che i clandestini tornano a girare liberamente e se ne infischiano dell’intimazione a lasciare l’Italia entro cinque giorni. In questo caso, però, c’era il rischio che l’uomo tornasse dalla ex compagna, magari con l’intento di vendicarsi anche del fatto che lei aveva chiamato la polizia. Da qui la ferma volontà della questura di trovare un posto libero in uno dei Cie sparsi per l’Italia. Ricerca che ha trovato la sua soluzione nel Centro di Modena. Così il nigeriano è stato scortato fino alla città emiliana, dove resterà in attesa della sua effettiva espulsione con rimpatrio in Nigeria. E finalmente la sua ex compagna, una connazionale di 38 anni, potrà liberarsi di questo incubo.