Una scritta diffamatoria contro il capogruppo di Fdi a Vernio Marco Curcio, è comparsa ieri, 9 marzo, sulla facciata dell’ex Meucci. I vandali hanno utilizzato una vernice molto resistente che si è infiltrata tra le antiche pietre, per cui la ripulitura necessita di un trattamento particolare molto costoso.
“Questi tentativi di intimidazione non mi faranno arretrare di un millimetro – ha commentato il consigliere di minoranza – Sporgerò denuncia per diffamazione contro ignoti, anche se, in un paese piccolo come il nostro, certe dinamiche non passano inosservate. Alla fine, certe cose si capiscono senza bisogno di grandi indagini. Ma se qualcuno pensava di mettermi paura, ha decisamente sbagliato persona.”
La scritta è stata sicuramente vista da molti, visto che ieri a Vernio si è celebrata la 447esima edizione della rievocazione storica della festa della Polenta. Proprio per questa occasione era presente anche l’onorevole Chiara La Porta, che ha dichiarato: “Marco Curcio fa semplicemente ciò che un consigliere comunale deve fare: portare alla luce situazioni che meritano attenzione, anche quando si tratta di questioni scomode o di possibili irregolarità. È giusto che chi ricopre un ruolo pubblico si assuma questa responsabilità, e Marco lo fa con serietà e senza paura. Episodi come questo non devono distogliere l’attenzione dal suo impegno, né farlo arretrare di un passo.”
Sulla facciata sono posizionate le telecamere di videosorveglianza, e i carabinieri hanno acquisito i filmati che saranno visionati. Messaggi di solidarietà sono arrivati al consigliere anche dal segretario provinciale Matteo Mazzanti, che invita l’amministrazione comunale a sporgere denuncia, e dal coordinatore della Val di Bisenzio, Emanuele Millo.
In mattinata la sindaca Maria Lucarini, la giunta e l’intera amministrazione comunale, in una nota, hanno voluto esprimere “piena solidarietà al capogruppo di FdI di Vernio, Marco Curcio, colpito da un inaccettabile e gravissimo atto diffamatorio. Il confronto tra diverse posizioni politiche, anche quando è aspro, deve mantenersi entro il fondamentale perimetro del rispetto delle persone. La cultura espressa da quella scritta non ci appartiene e non può appartenere al normale confronto democratico”. La scritta è stata cancellata ma il Comune ha annunciato che sarà necessario intervenire per sistemare il muro, costi che sono a carico dell’intera comunità.
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