“Verificheremo già oggi perché il giovane che ha aggredito il personale sanitario di psichiatria è ancora ricoverato qui, nello stesso reparto, nonostante la norma varata dal Governo Meloni che prevede l’arresto in flagranza differita”. Diego Petrucci, consigliere regionale di FdI, membro della Commissione sanità, ha fatto tappa oggi, mercoledì 8 gennaio, all’ospedale Santo Stefano per portare solidarietà e vicinanza a medici, infermieri e Oss dopo l’inferno passato la notte del 6 gennaio quando un paziente gambiano di 21 anni ha aggredito il personale in servizio. Minuti di pura follia che si sono conclusi con tre feriti, tra i quali una infermiera afferrata per i capelli e trascinata lungo il corridoio. “La situazione è drammatica – il commento – spesso gli autori di questi gesti sono persone che non dovrebbero stare qui e quindi si riapre il tema dei centri di rimpatrio e dei centri di accoglienza”.
Accompagnato dal capogruppo Vittorio Fantozzi e dai consiglieri comunali Cosimo Zecchi e Rocco Rizzo, Petrucci ha incontrato gli operatori del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura e altri colleghi con cui ha affrontato il tema della sicurezza e della incolumità dei lavoratori. No al presidio h24 delle forze dell’ordine come risposta al problema: “Serve una presenza continuativa, giorno e notte – le parole del consigliere regionale – ma non necessariamente di polizia e carabinieri che invece devono essere impiegati nei momenti più critici che sono la notte e il fine settimana e non certo la mattina e il pomeriggio”. Per individuare giorni, fasce orarie, luoghi più rischiosi occorre una mappatura. A Prato come nel resto della Toscana. Petrucci l’ha chiesta alla Regione mesi fa e ancora non ha ricevuto risposta. Zecchi e Rizzo l’hanno chiesta al Comune di Prato ma il loro ordine del giorno, in Consiglio comunale, non è ancora stato discusso. Stessa cosa chiede oggi la Cgil che propone un ‘piano della sicurezza aziendale’ con dieci punti tra i quali “la mappatura dei servizi che hanno registrato il numero maggiore di atti di violenza” per interventi mirati anche in ordine all’incremento degli organici per “ridurre le attese che sono fonte di esasperazione”, e “la messa in sicurezza dei servizi e degli ambienti più esposti con l’impiego di tutte le misure per ridurre i fattori di rischio”.
“Non tutti i giorni, non tutte le ore, non tutti i presidi ospedalieri e non tutti i servizi sanitari sono ugualmente a rischio – insiste Petrucci e con lui Zecchi e Rizzo – bisogna individuare i segmenti più critici per sanitari e pazienti e su quelli intervenire”.
In attesa del Cosp che la prefettura convocherà a breve e che arriva a quattro mesi dall’ultimo (settembre 2024) riunito in seguito a gravi fatti di cronaca al Santo Stefano, la sindaca Bugetti ha parlato della necessità di “un posto fisso di polizia h24 per il quale però serve un incremento delle forze dell’ordine”. Chiara la richiesta al Governo. E immediata la risposta di FdI: “Lavorare sulla mappatura e impiegare polizia e carabinieri solo o principalmente nei momenti più delicati”. “Si butta tutto il ragionamento sulla politica quando il tema è un altro, un modo per fare solo chiacchiere”, dice Petrucci; “Si discuta finalmente il nostro ordine del giorno, si proceda alla mappatura – dicono Zecchi e Rizzo – il Comune dimostri di avere attenzione e cuore per la questione sicurezza in ospedale e il Consiglio comunale affronti questo tema che è tra i più sentiti dai lavoratori e dai cittadini”.
Attesa per il prossimo Cosp: la prefettura, che lo scorso settembre disse “no”, avrà cambiato idea sul posto fisso di polizia h24 dopo gli ultimi fatti? (nadia tarantino)
Violenze ospedale, Petrucci (FdI): “Come mai chi ha aggredito i sanitari è ancora qui e non è stato arrestato?”
Il consigliere regionale dopo aver incontrato il personale del Santo Stefano rilancia l'ipotesi di fare una mappatura dei servizi, come chiesto anche dalla Cgil
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