La rigenerazione del polo culturale del Fabbricone porterà in dote, oltre al completo restyling del teatro e del suo fratello minore Fabbrichino, un intervento complessivo da oltre 17 milioni di euro che ridisegnerà la zona nord della città. La giunta comunale ha dato il via al progetto di fattibilità tecnico-economica che prevede di realizzare una nuova porta di accesso al cuore della città da nord tra piazza del Mercato Nuovo e il Bisenzio con connessioni urbane e un parco verde da 12mila metri quadrati. Il maxi intervento inserito nel documento strategico Next Generation Prato è finanziato per 8 milioni dalla Regione attraverso il Programma Fesr 2021-2027, mentre il resto dei fondi sono messi dal Comune. Il cronoprogramma prevede entro il 2026 la redazione dei progetti esecutivi e l’indizione delle gare di appalto. I lavori avranno inizio nel 2027 per essere conclusi e rendicontati in tutto il 2029.
Le dimensioni del progetto di rigenerazione del Comune di Prato – realizzato interamente “in house” da tecnici e progettisti interni – parlano da sole: quasi 1.000 mq e 7.300 metri cubi per il Fabbricone, oltre 1.600 mq e 9.400 mc tra piano terra ed interrato al Fabbrichino e 12mila metri quadrati di verde.
“Quando si parla di cultura si parla anche di spazi ad essa dedicati, di luoghi che devono essere fruiti al meglio dai cittadini e che devono essere attrattivi per mettere in connessione il contenuto con il contenitore – afferma la sindaca Ilaria Bugetti -. Questo progetto vuole appunto realizzare questo obiettivo, coniugando la rigenerazione urbanistica degli spazi con la cultura e la storia. Che poi è proprio nella natura di Prato: riusare e rigenerare l’esistente in chiave contemporanea”.
E la sindaca anticipa anche un’importante novità: “Anche durante la fase della cantierizzazione e dei lavori l’attività teatrale del Metastasio non si fermerà, perché insieme stiamo progettando di portarla fuori dalle mura del teatro e arrivare nelle frazioni, un modo per articolare la bellezza del teatro in tutto il territorio e avvicinarci ai cittadini”. Concetto questo ribadito dal direttore del Met Massimiliano Civica: “Sarà l’occasione – dice – per portare il teatro nelle frazioni, in spazi anche insoliti. Una sfida che è anche una grande opportunità”.
Le aree su cui insiste il progetto, come spiegato dall’assessore ai Lavori pubblici Marco Sapia, sono in parte pubbliche e in parte da acquisire. Ma su questo sono già in corso le interlocuzioni con i proprietari e non ci dovrebbero essere problemi.
Ecco nello specifico il progetto, come illustrato dal responsabile dell’Edilizia monumentale Antonio Silvestri. La cornice prevede l’acquisizione da parte del Comune dei due grandi edifici che saranno destinati a spazi teatrali: il teatro “Fabbricone” che già rappresenta una importante realtà nel panorama culturale, e il “Fabbrichino” che sarà completamente trasformato in un nuovo teatro; gli interventi saranno realizzati all’interno di un’area attualmente degradata e slegata dal resto della città. Tra il mercato all’aperto e il complesso teatrale è prevista la creazione di una grande area verde dove si alterneranno percorsi e spazi di relazione. Più nello specifico verrà demineralizzata parte dell’area attraverso l’eliminazione delle superfici asfaltate, mantenendo il parcheggio a ovest; inoltre ci sarà uno spazio tra il Fabbricone e il Fabbrichino per spettacoli all’aperto. Via Abati sarà a senso unico di marcia con limite di velocità non superiore a 30 km/h. Tutto il sistema si connetterà alla piazza del mercato costituendo di fatto l’asse di connessione tra area nord e città storica.
“Salutiamo con favore il progetto di rigenerazione dell’area del Fabbricone che in prospettiva condurrà a una nuova porta d’accesso al centro storico – commenta il managing director di Balli il Lanificio, Leonardo Raffaelli -. Come Balli il Lanificio confermiamo la disponibilità a essere parte integrante del rilancio di questa porzione di città, attraverso iniziative culturali, economiche e investimenti nell’area del Fabbricone Storico”.
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