Il complesso storico di Santa Caterina, abbandonato da oltre vent’anni, potrebbe finalmente avere un futuro. Il Comune di Carmignano ha delineato un percorso concreto di rigenerazione urbana, strutturato in tre fasi principali.
Primo passo: l’adozione definitiva del Piano Urbanistico Comunale, attualmente in corso e prevista entro il primo semestre del 2026. Il piano individuerà le aree e le zone sottoposte a programmi di rigenerazione urbana, aprendo la strada a interventi mirati sul territorio. Secondo passo: la definizione delle linee guida progettuali per il recupero di Santa Caterina, da elaborare parallelamente al percorso amministrativo del piano urbanistico. Questa fase servirà a stabilire modalità concrete di valorizzazione del complesso, con attenzione alle attività culturali, sociali ed economiche già indicate nel percorso partecipativo promosso dal Comune. Terzo passo: l’approvazione del piano urbanistico e dello schema di ristrutturazione dell’area, da presentare alla Regione Toscana. Solo a questo punto, come sottolineato dal presidente Eugenio Giani durante un recente sopralluogo, sarà possibile accedere ai finanziamenti necessari per realizzare l’intervento. Il sindaco Edoardo Prestanti, accompagnato dagli esperti degli uffici Urbanistica e Lavori Pubblici ha guidato il presidente Eugenio Giani in una visita al complesso:.
Non è semplice trovare una strada per dare nuova vita a Santa. Caterina, soprattutto per la questione dei finanziamenti», ha spiegato Prestanti, «ma questa volta il percorso è concreto e percorribile». Il complesso ha una lunga storia: edificato nei primi anni del Cinquecento grazie a suor Brigida Vangelisti, ha ospitato il conservatorio dei Pericolanti e, dopo i bombardamenti del 1944, le “suore Cappellone”. Nel tempo è stato centro estivo, rimessa agricola, frantoio, casa di servizio della villa del marchese Niccolini, banca e sede della Caritas e dei Rioni.
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