Il governo stanzia i 29 milioni di euro che mancavano per coprire integralmente i costi per realizzare il progetto di raddoppio tramite tunnel di viale Leonardo da Vinci al Soccorso. Costi che nel corso di questi anni sono lievitati attestandosi attorno ai 69 milioni di euro. Ora si fa pari per poter passare alle fasi successive di questo complesso iter. La notizia è arrivata nel pomeriggio. Nel nuovo contratto di programma tra Ministero delle Infrastrutture e Anas 2021-2025, approvato dal Cipess, l’interramento della statale nel tratto in cui ora è presente una strozzatura che provoca lunghe file in entrambe le direzioni, ha ottenuto finanziamenti attraverso risorse stanziate nelle leggi di bilancio 2023 e 2024. Precisamente 29 milioni di euro, quelli che mancavano per poter andare a gara prevedendo un appalto integrato tra progettazione esecutiva e lavori, in modo da recuperare un po’ sui tempi di apertura dei cantieri. Insieme al sistema tangenziale di Lucca (5 milioni di euro), il tunnel al Soccorso è l’unica opera viaria toscana contenuta nel nuovo contratto di programma tra ministero e Anas. Ora è necessario che tale documento passi alla validazione della Corte dei Conti, poi Anas potrà procedere alla parte operativa di un intervento tanto atteso dalla maggioranza quanto contestato dall’opposizione, fortemente voluto dal sindaco Matteo Biffoni sin dal primo mandato. Sindaco che ora brinda e si toglie i sassolini dalle scarpe: “Abbiamo lavorato con governi di ogni colore politico e con governi tecnici, perché così si fa quando si amministra davvero e si è persone serie – dice -. Ed è questa la differenza tra chi si occupa di istituzioni e chi parla senza cognizione di causa. Il ministro Salvini si è comportato con serietà e correttezza rispettando gli impegni che si era assunto su questo intervento. E ringrazio anche Giani per aver indicato questo intervento al governo come prioritario – prosegue –. E’ un’opera complessa, ora giunta a una fase avanzata, che ha richiesto tempo e fatica ma è la migliore per la città. Mi auguro che adesso Gianni Cenni e tutti i suoi candidati cessino di smentire il loro stesso Governo e comprendano quello che già doveva essere palese: l’opera va avanti perché noi abbiamo amministrato davvero e non si torna indietro”.
Parole alle quali replica il candidato sindaco del centrodestra Gianni Cenni: “Se per mettersi medaglie al petto il sindaco Biffoni deve dire che spendere 74 milioni di soldi pubblici per interrare 800 metri di strada significa avere amministrato bene, lo dica pure. Io sarei molto più cauto – afferma -. Basta prendere in mano una calcolatrice e capire quanto costa al contribuente un metro di quel sottopasso, sempre che la cifra resti quella che conosciamo oggi. Quando i cittadini saranno prigionieri di traffico e cantieri ben oltre il nodo di quell’area, e lo saranno per molti anni, sapranno quale santo ringraziare e sapranno che, tra non so quanti anni, potranno percorrere un sottopasso di 800 metri costato una cifra stellare che si sarebbe potuta usare per alleggerire l’intersezione della Declassata con la tangenziale a Capezzana e che molto sarebbe avanzato per altre opere. L’ipotesi dello stanziamento dei fondi che mancavano, era stata messa in campo e dico chiaramente di aver sperato in un ripensamento perché questo avrebbe consentito di fare un ragionamento più attento ai futuri problemi di realizzazione che colpiranno i cittadini. Intanto si decida se il Governo Meloni è buono oppure cattivo con Prato, perché un giudizio a fasi alterne è solo un giudizio di comodo privo di obiettività. Biffoni deve dire la verità: il Governo Meloni è un Governo serio. Poi si dica che Anas ha ricevuto un compito, per discutibile iniziativa dell’amministrazione Biffoni, e non ha fatto altro che portarlo a termine: non contesto l’ente ma chi lo ha messo in condizioni di valutare soltanto la costruzione di un’opera, tecnicamente realizzabile, senza pensare a quello che poi sarebbe stato di competenza comunale, cioè la gestione del traffico sul resto del territorio che subirà forti ripercussioni. Poi si dica che da 49 milioni siamo saliti a 74, sperando di non dover aumentare ancora, perché per realizzare il sottopasso si è stati costretti a spendere in opere di mitigazione ambientale e basta andare a leggere la relazione del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Che dire? Speriamo piova poco nei prossimi anni. Facile parlare: il sindaco Biffoni se ne va e lascia una spianata dove ci doveva essere il Parco urbano, lascia una cattedrale – il Creaf – costata 22 milioni di soldi nostri e oggi vuota, lascia problemi di cantiere al Soccorso che poi il Comune dovrà gestire e i cittadini subire. Facile amministrare così: si mette la casa sottosopra tanto poi qualcuno ci penserà. Facile caro Biffoni: del resto si spendono con tanta leggerezza i soldi dei cittadini, in dispregio del loro valore come dimostrano i 50mila e passa euro per la passerella di fine mandato al Metastasio”.
E il botta e risposta c’è anche tra i partiti. Il segretario provinciale del Pd, Marco Biagioni, sottolinea la contraddizione in casa centrodestra: “Sul piano politico è una clamorosa sconfessione del ‘centrodestrino’ pratese che in questi anni ha puntato tutto sullo stop ai lavori e sul fallimento dell’opera. Ieri l’esecutivo Meloni ha finalmente messo la parola fine a questa vicenda, isolando clamorosamente l’intero centrodestra cittadino. Siamo curiosi di sapere cosa si inventeranno ora Cenni e i suoi alleati. Attaccheranno il governo Meloni, il ministro Salvini, l’Anas? La verità è che il ‘centrodestrino’ pratese perde in un colpo solo il suo principale cavallo di battaglia in questa campagna elettorale. Una vicenda che dimostra chiaramente chi oggi è al lavoro per Prato e il suo sviluppo e chi invece è capace solo di dire dei no e di fare campagne ‘contro’ a prescindere. Ora finalmente si va avanti con il progetto del tunnel che, lo ribadisco, ha l’obiettivo strategico di ricucire, rigenerare e riqualificare il Soccorso, quartiere che da anni aspetta un’opera come questa. Un territorio – conclude Biagioni – su quale c’è e ci sarà un forte investimento capace di trasformare le attuali complessità in opportunità di crescita per residenti, commercianti, associazioni e attività produttive”.
Con la replica a stretto giro del consigliere comunale Tommaso Cocci di Fratelli d’Italia: “Il segretario del Pd Marco Biagioni ha un gran coraggio – dice Cocci -. Perché dopo avere criticato per mesi il governo Meloni, accusandolo in ogni modo di ignorare Prato, adesso esulta per lo stanziamento di 29 milioni di euro da parte dello stesso governo di centrodestra, stavolta però intestandosene i meriti assieme all’amministrazione comunale. In pratica quando arrivano fondi sul territorio il merito è a prescindere del Pd, anche se in questa vicenda non ha avuto alcun ruolo operativo. Quello che Biagioni definisce ‘centrodestrino pratese’ in realtà è un gruppo fatto di persone che lavorano per il bene di Prato. Composto da parlamentari e sottosegretari che stanno facendo la differenza a Roma, e che stanno facendo arrivare fondi e provvedimenti sul territorio. A Biagioni consiglio di guardare in casa propria, alla tenuta dei rapporti interni al partito, a quelli col Movimento 5 Stelle, e soprattutto a pensare in questi ultimi due mesi di legislatura ai rapporti con Anas. Perché il governo ha messo i fondi e mantenuto le promesse, ora vediamo che risultati otterrà nel fine mandato la giunta Biffoni nel sollecitare Anas nella partenza dell’appalto integrato”.
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