“Il tribunale è ai limiti dell’inagibilità tecnica, la situazione ad oggi è drammatica”. Si legge questo nel documento redatto dalla sottosezione Anm (Associazione nazionale magistrati) per annunciare l’assemblea pubblica straordinaria che giovedì 28 novembre, alle 17, farà il punto sullo stato in cui versa il Palazzo di giustizia di Prato. Sotto accusa finiscono i Governi che si sono succeduti negli ultimi anni, anzi “decenni”, che non hanno inciso allo scopo di consegnare alla città un tribunale degno del territorio. Venerdì scorso il Palazzo di giustizia è rimasto chiuso a causa di un guasto alla centralina elettrica che ha lasciato gli uffici al buio e costretto a cancellare le udienze; non un guasto qualsiasi, come tanti ce ne sono stati, ma l’intervento di un topo che ha rosicchiato i fili elettrici provocando il danno. La sottosezione Anm sottolinea due aspetti: “Il pericolo per la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori e il rischio di non garantire il servizio pubblico”.
L’obiettivo dell’assemblea pubblica è far sentire nuovamente la voce di chi lavora al Palazzo di giustizia, di chi è chiamato a rispondere alla domanda di giustizia, dei magistrati “la cui immagine viene denigrata pubblicamente da una politica che sembra disinteressarsi del funzionamento del servizio giustizia”.
All’assemblea sono stati invitati tutti: giudici, presidente e procuratore generale della Corte di appello di Firenze, rappresentanze del ministero della Giustizia e del provveditorato territoriale, amministratori pubblici, consiglieri comunali, avvocati, sindacati, personale amministrativo e “quanti vorranno partecipare per manifestare il loro sostegno ad una azione decisa per restituire dignità al servizio giustizia”.
Tribunale al limite dell’inagibilità, l’Anm convoca un’assemblea pubblica: sotto accusa i Governi degli ultimi decenni
Duro documento dei magistrati dopo il guasto di venerdì scorso che ha lasciato tutti gli uffici al buio: colpa, stavola, di un topo che ha rosicchiato i fili elettrici
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