Quando ha sentito dell’ennesima tragedia sul lavoro Emma Marrazzo, madre della giovane operaia scomparsa nel 2021 Luana D’Orazio , ha avuto l’ennesima stretta al cuore. In un attimo, la cicatrice che non si è mai rimarginata, ha ripreso a fare male. Lei, che quel dolore lo ha visto da vicino, si trovava in salotto con il nipote Alessio di 9 anni rimasto orfano. “Non ho fatto in tempo a togliere il telegiornale, in onda le immagini terribili dell’esplosione, parlavano dei morti e dei feriti stavo cercando di cambiare canale per non far sentire tutto questo al bambino che ha perso la mamma ma non ho fatto in tempo- racconta Emma- Alessio mi ha guardata e mi ha detto ‘nonna vai a gridare forte basta morti sul lavoro'”. Il quel momento nella stanza era presente anche Alberto Orlandi, ex compagno di Luana, da sempre vicino alla famiglia e al piccolo con il quale stava giocando. Pochi istanti, l’innocenza e la potenza di quelle parole pronunciate dalla voce di Alessio hanno lasciato tutti senza parole, come racconta ancora Marrazzo: “Il mio cuore in quel momento si è spezzato, lui non sa niente di quello che facciamo da quando Luana non c’è, della battaglia che portiamo avanti come famiglia insieme ad Alberto. Siamo rimasti paralizzati, gli ho risposto che è da tanto che la nonna lo dice ma non cambia niente. Lui ha risposto di nuovo mi ha detto ‘nonna, grida più forte che così ti ascolteranno’. Io non smetterò di gridarlo al mondo intero, il dolore che abbiamo provato non lo dovrà provare più nessuno”. Nonna e nipote si sono stretti in un forte abbraccio, consapevoli che molto c’è ancora da fare ma uniti come sempre per dare a Luana e a tutte le morti bianche la giustizia che meritano.
Tragedia Calenzano, la mamma di Luana D’Orazio: “Nessuno deve più provare questo dolore”
Emma Marrazzo era insieme al nipotino quando il tg ha dato la notizia: "Mi ha guardato e mi ha detto: nonna và a gridarlo forte, basta morti sul lavoro"
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