Il bilancio del 2023 della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana (Fact), che gestisce il Museo Pecci, chiude con un attivo di 329mila euro. Un risultato ottenuto soprattutto grazie all’aumento dei finanziamenti provenienti da fonti diverse dai soci pubblici, che nel 2023 sono saliti a 755mila euro (con un aumento dell’86% rispetto al 2022 e del 136% rispetto al 2019 (il periodo precovid). Finanziamenti che corrispondono al 23% del totale dei proventi, contro il 10% nel 2019. Altra voce che è stata incrementa del 70% è quella delle entrate legata alla vendita dei biglietti, l’affitto degli spazi e in generale i servizi legati al pubblico per un totale di 334mila euro. Infine si è lavorato sul contenimento dei costi fissi, che sono scesi sotto la quota del 2019, manovra che ha permesso di contro un aumento progressivo dei costi connessi alle attività culturali svolte dalla Fondazione .
“Questo bilancio positivo – commenta il presidente della Fact Lorenzo Bini Smaghi – riflette l’azione di risanamento e di rilancio svolta nel periodo recente, che dovrà essere proseguita nei prossimi anni, in linea con l’ambizione di riportare il Pecci al centro dell’arte contemporanea italiana”. Nel complesso, il Patrimonio netto della Fondazione sale a 1.675 mila euro, con un aumento di circa il 70%, dopo il lieve calo registrato nel 2022 (a 1.030 mila euro da 1.147 mila nel 2021).
“Il risultato positivo del bilancio 2023 – afferma il direttore generale Stefano Collicelli Cagol – corrisponde a un’oculata politica di contenimento costi e alla ricerca di un rinnovato sostegno privato alle nostre progettualità”.
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