Sudd Cobas prosegue la sua lotta contro lo sfruttamento del lavoro e chiusa la vertenza alla Mix Stamperia di via Galcianese con la regolarizzazione di un nutrito gruppo di operai, ha spostato la sua attenzione su Shun Da, azienda di logistica con sede in via dei Confini già salita agli onori delle cronache nei mesi scorsi. L’azienda, infatti, è la stessa che a luglio 2024 fu distrutta da un incendio doloso e tra le tre che lo scorso 16 febbraio sono state destinatarie di pacchi bomba fatti esplodere a distanza con un telecomando. Una delle aziende, insomma, al centro della cosiddetta ‘guerra delle grucce’ su cui da tempo indagano la Dda di Firenze e la procura di Prato e che contrappone, in una disputa violentissima, gruppi imprenditoriali rivali interessati a controllare il ricchissimo settore della logistica.
Sudd Cobas ha portato la sua campagna ‘Primavera 8×5’ davanti ai cancelli della Shun Da e non è la prima volta che il sindacato mette nel mirino l’azienda: era già successo a giugno 2024 con il presidio che si concluse con la stabilizzazione di diversi autisti, e di nuovo qualche settimana fa. Cosa è successo? “Shun Da – scrivono gli attivisti – ha iniziato a promettere aumenti e premi di centinaia di euro a chi decideva di non iscriversi al sindacato. Sono continuate le assunzioni di autisti e facchini e nero ed è continuato il controllo degli operai con l’obiettivo di tenere lontana la sindacalizzazione”.
A pochi giorni dalla Festa del lavoro, Sudd Cobas ribadisce il tema dello sfruttamento e mette l’accento su un sistema che porta indietro di decenni le lancette del tempo: “Nel distretto tessile pratese vige un sistema di caporalato e di ricatto che impone ai lavoratori finti contratti part-time, lavoro nero, assenza di sicurezza, turni massacranti. Negli ultimi due anni le lotte nel settore della logistica hanno cambiato la vita a più di cento operai e portato in questi magazzini condizioni di vita e di lavoro dignitose. Proprio il comparto che la Procura riconosce come attraversato da ingiustizie, violenze e mafia. Noi non ci fermiamo: dove la situazione è peggiore, c’è più bisogno di sindacato”.
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