Dal campo di via Reggiana ai laboratori di viale della Repubblica con la prospettiva di arrivare all’Università dell’Unione Europea, si chiude il cerchio per l’accordo quadro firmato fra istituto Datini e Buzzi per la coltivazione e l’analisi di fibre naturali (leggi). Questa mattina, 4 aprile, gli studenti di agraria hanno consegnato ai colleghi della specializzazione di chimica 2kg di cotone naturale perché venga analizzato. “Siamo soddisfatti di questo lavoro – ha spiegato la preside del Datini Francesca Zannoni – che ha fatto nascere una sinergia per lo sviluppo del territorio pratese e in particolare per fare dialogare figure tecniche che appartengono alla stessa filiera”
A giugno sono state piantate, nel campo vicino alla scuola del polo di Reggiana, 50 piante di cotone: dopo sei mesi la raccolta, dalle piante sono state estratti i semi che verranno riutilizzati per le nuove semine, ma che potenzialmente potrebbero essere usate anche per estrarre olio o come alimento per gli animali. Per ora questi ultimi passaggi non sono ancora realizzabili, invece nell’ottica del riciclo e la sostenibilità il protocollo è stato presentato anche all’Università dell’Unione Europea che ha sede a Firenze: “La nostra idea – ha sottolineato il dirigente scolastico del Buzzi Alessandro Marinelli – è di coinvolgere anche l’Università Europea con incontri e focus sui regolamenti specifici del riuso e del tessile. In modo da chiudere il cerchio anche per quanto riguarda l’aspetto normativo”.
Intanto anche al Buzzi è in corso la raccolta del lino, mentre per l’indaco, utilizzato per le colorazioni serve ancora tempo: siamo alla selezione dei semi. “Tra i prossimi progetti, in collaborazione con l’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze – ha annunciato Marinelli – stiamo realizzando una serra idroponica che ci permetterà di coltivare fibre assolutamente pure che poi saranno analizzate dai ragazzi nei nostri laboratori”
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