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Studenti del Buzzi in piazza per chiedere interventi per la scuola. La Provincia stanzia 3,5 milioni per rifare il tetto: i lavori la prossima estate


Stamani la protesta nelle strade del centro dei ragazzi dell'istituto di viale della Repubblica che nei giorni scorsi hanno denunciato le precarie condizioni dell'immobile


Alessandra Agrati
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Ci sono voluti dieci giorni di protesta da parte degli studenti del Buzzi, culminati nello sciopero di oggi 28 novembre, perché la Provincia trovasse 3,5 milioni di euro destinati al rifacimento del tetto della scuola. I lavori inizieranno probabilmente durante la prossima estate quando la scuola sarà chiusa.
Questa mattina oltre 300 ragazzi si sono dati appuntamento davanti alla scuola per poi dirigersi in piazza del Comune per manifestare controle condizioni precarie in cui versa la loro scuola. “Da anni – ha spiegato Giulio Poggiali rappresentante di istituto – chiediamo che venga fatta manutenzione soprattutto nella parte dei laboratori. Anche le aule versano in condizioni pessime tanto che spesso sono inagibili. Una situazione pesante che va avanti da anni e si riversa soprattutto su noi studenti”. Ogni anno viene infatti, presentata una relazione da parte dei responsabili della sicurezza in cui si documentano le criticità che restano sempre le stesse, ma peggiorano ogni volta.
“Speriamo – spiega Lorenzo Turrisi membro del Consiglio d’istituto- che la nostra protesta porti a risultati concreti e si inizi amuovere qualcosa”. Il 4 dicembre nell’aula magna è stata organizzata un’assemblea aperta a cui sono stati invitati il presidente della Provincia Simone Calamai e la sindaca Ilaria Bugetti (il Comune è il proprietario dell’immobile). Calamai sarà presente, la prima cittadina, come ha spiegato in una mail inviata al presidente del Consiglio d’istituto, non potrà partecipare per altri impegni inoltre ha ribadito che la competenza dei lavori non è dell’amministrazione comunale. Ciònonostante questo pomeriggio una delegazione degli studenti parteciperà al Consiglio comunale. Ma l’obiettivo dei ragazzi è quello di parlare con Calamai, lamentano che nei vari sopralluoghi a scuola non si è mai confrontato con loro. “Abbiamo letto – spiega Stefano Pettrone – che per il presidente la situazione è sotto controllo. Ognuno al suo punto di vista, ma noi chiediamo un confronto e che la nostra voce venga ascoltata”. In piazza c’era, infatti, la consigliera Rita Biagini, che ha riribadito il reperimento dei finanziamenti e l’inizio dei lavori in estate. In tarda mattinata, dopo i numerosi cori  per chiedere la presenza del presidente della Provincia, è arrivato anche Calamai.
Intanto la politica si è mossa. Claudio Stanasel (Lega) nelle vesti di vicepresidente del Consiglio comunale “Da aprile abbiamo chiesto a Comune e Provincia di dare una risposta a questa situazione intollerabile. Le parole di Calamai sono un insulto all’intelligenza dei pratesi: ci si doveva muovere prima”
“L’Istituto Buzzi – commentano i Giovani Democratici – vive problemi cronici come infiltrazioni d’acqua, laboratori non adeguatamente coperti e finestre da sostituire. Gli studenti hanno chiesto con grande responsabilità interventi concreti ma le risposte tardano ad arrivare. La mobilitazione degli studenti del Buzzi è una voce che non possiamo ignorare e che evidenzia l’urgenza di intervenire sulle infrastrutture scolastiche”.
“Finalmente, dopo infiniti solleciti, dopo le proteste degli studenti e dopo l’azione della dirigenza dell’Istituto, la Provincia di Prato si è mossa, sbloccando quelle che sono le prime ma indispensabili risorse per gli interventi più urgenti. Ne serviranno altri più lunghi e strutturali che continueremo a sollecitare, perché il corpo docente e gli studenti devono poter lavorare e crescere nelle competenze e nella cultura in serenità”. Lo affermano, in una nota congiunta, l’On. Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia e Lorenzo Santi, consigliere provinciale.

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