“Ora sei un angelo con il ruggito da guerriero”. Con questo striscione “Quelli del Fiordaliso”hanno voluto ricordare Giò nel giorno del funerale che è stato celebrato oggi dal vescovo Giovanni Nerbini nella chiesa di Sant’Ippolito in Piazzanese, troppo piccola per contenere le tante persone che hanno voluto stringersi intorno alla famiglia Fuochi.
Parenti, amici ma soprattutto i compagni di scuola e gli insegnati che con Giovanni hanno condiviso tante ore al Gramsci Keynes. Con la voce rotta dall’emozione la professoressa di laboratorio ha letto una poesia di Alda Merini e poi ha pronunciato la frase che ogni giorno rivolgeva a Giovanni “Ci vediamo domani”.
Anche i compagni a fatica sono riuscita a portatre un loro ricordo, un pensiero “con gli occhi lucidi e lo sguardo rivolto verso il cielo”. Commovente il ricordo di Iacopo Sardi, il neochirurgo che ha sempre seguito Giò: “Quando ci siamo incontrati – ha ricordato – tu avevi due anni e io ero uno giovane specializzando. Abbiamo fatto tanta strada insieme”. Gabriele Alberti consigiere del Pd e amico di famiglia ha preso l’impegno, come chiesto dalla mamma di Giovanni, di continuare a sostenere l’associazione La forza di Giò , nata proprio per aiutare la ricerca.
La bara, con all’interno la maglia della fiorentina autografata da tutti i calciatori, è rimasta aperta per tutta la funzione, la salma sarà cremata. Alla messa hanno partecipato anche i rappresentati di tantissime associazioni sportive che negli anni hanno sostenuto l’associazione La Forza di Giò, la sindaca Ilaria Bugetti, l’ex sindaco Matteo Biffoni, l’assessore Benedetta Squittieri, il presidente del Consiglio Lorenzo Tinagli insieme a numerosi consiglieri comunali.