Arpat non autorizza i lavori per la pulitura della diga di Montacchiello, nel comune di Montemurlo, nella conferenza dei servizi ha sollevato ulteriori osservazioni e richiesto altra documentazione. A catena, quindi, sono bloccati anche quelli per la ripulitura del torrente Bagnolo, affidati al Consorzio di Bonifica MedioValdarno.
La denuncia arriva dal Comitato alluvionati di Bagnolo che si è costituito dopo l’alluvione dello scorso novembre: “Siamo già a settembre – si legge in un comunicato – tra poco inizieranno di nuovo le piogge e quindi i lavori di pulizia, soprattutto per il Bagnolo saranno ancora più complicati”. A confermare lo stop dei lavori il vicesindaco e assessore alla tutela e messa in sicurezza del territorio Alberto Vignoli: “Arpat ha sollevato il problema nella scorsa conferenza dei servizi, sinceramente non ce lo aspettavamo. Abbiamo fornito la documentazione, appena avremo il via libera inizieremo i lavori. Per il Bagnolo lo stop è di tipo logistico: se iniziassero ora i lavori poi con la pulitura della diga dovrebbero essere rifatti nuovamente”. L’Agenzia per la protezione ambientale prima dell’inizio dell’estate aveva anche sollevato obiezioni sullo smaltimento di alcune pietre di marmo di Prato che si trovano nell’alveo del torrente; secondo i tecnici della Regione, contengono amianto e quindi devono essere smaltite come rifiuti speciali.
Sulla questione si registra l’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia, Antonio Matteo Meoni, e del capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Marchi, che si dicono preoccupati per la decisione dell’Arpat e per “l’apparente immobilismo dell’amministrazione comunale di fronte a quanto sta accadendo”. I due consiglieri di opposizione a Montemurlo invitano il Comune a muoversi: “L’autunno è alle porte – dicono – i cittadini e i comitati chiedono risposte concrete perché la situazione è critica e in tutti c’è la paura che si ripeta la tragedia dello scorso novembre”.
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