La Sr 325 continua ad essere un anello debole nella viabilità provinciale e, nonostante la frana a Camino che lo scorso febbraio ha interrotto completamente il collegamento fra la Val di Bisenzio e il capoluogo, ad oggi non sono state trovate soluzioni alternative al percorso. Ma qualcosa si sta muovendo, entro settembre la Regione convocherà la Provincia e i comuni valbisentini per presentare alcune proposte rispetto alla viabilità alternativa e alla messa in sicurezza dei punti più fragili del percorso.
“In seguito alla firma del protocollo d’intesa dello scorso aprile in cui la Regione mette a disposizione 150 mila euro proprio per questo scopo – ha annunciato il presidente Simone Calamai- i primi di agosto mi sono incontrato con l’assessore Baccelli per fare il punto della situazione con la promosse che a settembre ci saremmo incontrati, anche con i sindaci, per valutare alcune ipotesi. Mi aspetto una convocazione dopo la metà del mese”.
Intanto il sindaco di Cantagallo Guglielmo Bongiorno, quello di Vernio Maria Lucarini e di Vaiano Francesca Vivarelli rispondono al consigliere di Fdi Cosimo Zecchi (leggi) che ha accusato le amministrazioni comunali di non trovare una soluzione dopo l’ultimo episodio di forte disagio vissuto dagli automobilisti, lo scorso 30 agosto, quando un cantiere improvviso di Publiacqua per riparare una perdita a Camino, ha creato un coda chilometrica in direzione Prato. “Da mesi, esattamente dall’otto marzo scorso- scrivono i primi cittadini – stiamo aspettando di essere convocati dal Governo a cui avevamo chiesto l’apertura urgente di un tavolo istituzionale per rispondere con progetti definitivi alla questione della mobilità in val di Bisenzio. Quindi rimandiamo al mittente la sterile polemica accesa dai vertici provinciali di Fratelli d’Italia che puntano il dito, limitandosi a indicare il problema, di cui evidentemente non si sono mai occupati prima, invece si impegnarsi con noi per trovare soluzioni”.
Ancora nessun aggiornamento, invece, per la realizzazione di una galleria artificiale in località Camino (leggi).
Ai tre sindaci replica Cosimo Zecchi , Matteo Mazzanti, coordinatore provinciale di Fdi e Alessandro Logli, responsabile della vallata per Fratelli d’Italia. “Il Pd amministra quelle zone ininterrottamente da sempre, oltre a Prato e la Regione, ma ora, tutto ad un tratto, vogliono dare la colpa alla Meloni e al governo. Le responsabilità di un problema infrastrutturale così grande sono ben chiare, a partire dal fatto che si tratta di una strada non più competenza dello Stato ma da tantissimi anni regionale, per volontà delle amministrazioni passate, che ad oggi passa di emergenza in emergenza senza che ci sia mai stato da parte dei sindaci un passo concreto per soluzioni definitive.
Se tre sindaci si scomodano per fare scaricabarile sul governo è perchè non sanno cosa fare e hanno bisogno di buttarla in caciara politica. Ammettere le proprie responsabilità sarebbe invece un primo passo per poter affrontare la questione.
A Prato serve concretezza e questa uscita è palesemente un riconoscimento di incapacità.”