I varchi per la Ztl di Prato di nuovo al centro di una polemica. Dopo il caso dell’ambulanza multata mentre era in servizio, denunciato qualche giorno fa dalla Croce Viola di Sesto Fiorentino e in via di risoluzione, prima con l’annullamento del fermo amministrativo ad un mezzo di soccorso, poi con il probabile annullamento della multa, stavolta a protestare è il genitore di un ragazzo di 17 anni multato per essere entrato in Ztl, spingendo a mano il suo scooter.
“Il 12 agosto scorso – racconta il genitore – mio figlio, mentre si trovava in centro storico a Prato con il suo scooter, è rimasto improvvisamente senza benzina. Impossibilitato a circolare, ha spinto a mano il motorino (come si può vedere chiaramente dalle immagini delle telecamera) per raggiungere il distributore più vicino utilizzando il tragitto più breve disponibile. Quel tragitto includeva un tratto di Ztl, più precisamente attraversando via Ricasoli. Pochi giorni fa, a ottobre inoltrato, ci è stata recapitata una multa di 73,10 euro (98 euro se pagata dopo i 5 giorni!) per “transito non autorizzato in zona a traffico limitato”. Convinto si trattasse di un errore evidente, ho fissato un appuntamento con la polizia municipale. Mi è stato invece confermato che la sanzione è, secondo loro, corretta. Secondo loro mio figlio avrebbe dovuto spingere un motorino da oltre 100 kg seguendo la normale viabilità, allungando il tragitto di oltre un chilometro”.
“Ho già pagato la multa – prosegue il padre del ragazzo – perché, come sempre, noi cittadini onesti paghiamo sempre e comunque. Ma mi chiedo se è davvero questa la città che vogliamo? Una città dove si punisce chi è in difficoltà, un minorenne che cerca di risolvere una situazione imprevista con responsabilità e buon senso, mentre per altri comportamenti ben più gravi che tutti vediamo ogni giorno e che creano veri problemi alla vivibilità della nostra città, chi dovrebbe intervenire troppo spesso chiude entrambi gli occhi o si gira dall’altra parte, perché è più comodo così, è più comodo prendersela con i cittadini onesti. Non stiamo cercando scuse e non chiediamo favoritismi: mio figlio non ha circolato, non ha inquinato, non ha intralciato nessuno, stava solo cercando di fare la cosa giusta. Chiediamo solo equità, proporzionalità e buon senso. Perché quando le norme vengono applicate in modo meccanico e pignolo, a rimetterci sono sempre i cittadini corretti — e questo erode la fiducia nelle istituzioni”.
“Questa vicenda – è l’amara constatazione del padre – ci dimostra che le nostre istituzioni non possono in alcun modo tollerare un motorino rimasto in panne spinto a mano in centro da un minorenne ma al contrario possono tollerare bivacchi, degrado, delinquenza, spacciatori e sporcizia in ogni dove”.
Riproduzione vietata