“Il 31 ottobre verrà inaugurato il sottopasso di via Ciulli e io mi chiedo che significato possa avere una cerimonia legata a quel luogo che è stato teatro di eventi tragici”. Così Lorenzo Frasconi, attualmente consigliere comunale della lista civica Gianni Cenni sindaco, in passato dirigente del Servizio Mobilità del Comune di Prato, finito sul banco degli imputati proprio per gli eventi tragici a cui fa riferimento – la morte di tre donne nel sottopasso allagato a causa del maltempo – e poi assolto. “Ritengo la cerimonia inopportuna per tre motivi – spiega Frasconi – prima di tutto lì, la notte del 5 ottobre 2010, sono morte tre persone. Io, in seguito a quel fatto fu accusato di omicidio, ho dovuto affrontare un processo durato oltre 12 anni e finalmente ne sono uscito assolto. Ho dovuto anticipare le spese dell’avvocato e fare causa al Comune di Prato, ancorché avessi agito per suo conto, perché non voleva riconoscere il mio diritto al rimborso. Per questa parte non ho ancora finito, perché al momento l’ultimo rimborso che mi spetta non mi viene riconosciuto. Inoltre – ancora il consigliere comunale – l’inaugurazione avviene dopo ben 14 anni di indagini, carte, rinvii e proteste dei cittadini. Secondo me, quando si parla di inaugurazione ci si riferisce ad una cerimonia in cui si presenta una realizzazione importante dal punto di vista sociale o culturale. Mi domando perciò cosa ci sia da ricordare e da inaugurare, di fronte al sottopasso di via Cillu, se non il dramma, il dolore, le vicende giudiziarie che quel luogo ha rappresentato”.
Sottopasso via Ciulli, Frasconi: “Inaugurazione fuori luogo, lì solo dramma e dolore”
Il 5 ottobre 2010 tre donne morirono nel sottopasso allagato a causa del maltempo. Sul banco degli imputati finì anche Frasconi, oggi consigliere comunale ma all'epoca dirigente del Servio Mobilità del Comune: "Morti e vicende giudiziarie: io assolto dall'accusa di omicidio dopo oltre 12 anni
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