Nuova proroga per i lavori di restauro di palazzo Pacchiani. Il recupero del complesso tra via Mazzini, via San Silvestro e via del Carmine, iniziato nel 2019 e che avrebbe dovuto concludersi entro il 2023, terminerà, salvo ulteriori imprevisti, a dicembre 2025. Per il trasferimento degli uffici comunali, però, bisognerà aspettare il secondo semestre del 2026.
E’ quanto è emerso nella seduta di ieri, giovedì 16 gennaio, del consiglio comunale. L’assessore ai lavori pubblici Marco Sapia ha risposto ad un’interrogazione del capogruppo della lista civica Gianni Cenni Sindaco Leonardo Soldi spiegando i ritardi e facendo il punto sullo stato dei lavori:
“Tutte le varie fasi che hanno comportato una delle proroghe sono state autorizzate dalla presidenza del consiglio dei ministri che di fatto è l’amministratore titolare del finanziamento attribuito- ha detto Sapia- I lavori sono stati particolarmente complessi ma possono dirsi completati al 60%. Nel mese di dicembre sono stati consegnati i locali con accesso da via del Carmine all’Associazione La Pira ma restano ancora da realizzare un percorso coperto per il collegamento tra i due uffici e una nuova scala”.
Tra i lavori ultimati ci sono gran parte delle opere strutturali dei vari edifici ma tra le cose da completare mancano ancora all’appello : il 60% dell’impiantistica meccanica, l’impianto di climatizzazione, le finiture, i corpi illuminanti, la cabina elettrica e l’apparato fotovoltaico (per un ultimo 40%). Per quanto riguarda invece la pavimentazione, come spiega Sapia: “Soffitti e pavimentazione interna sono stati ultimati, mancano alcuni infissi e tutta la pavimentazione esterna”. Ma non è tutto, gli uffici urbanistica ed edilizia verranno trasferiti nella nuova sede di Palazzo Pacchiani solamente nel secondo semestre del 2026. Prima, spiega l’assessore ai Lavori Pubblici: “Bisogna finanziare gli arredi interni che dovranno essere acquistati con fondi diversi, non compresi nell’appalto”. Se tutto andrà per il verso giusto, scongiurando ulteriori ritardi, l’opera verrà quindi consegnata alla città con quattro anni di ritardo.
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