Contratti di lavoro a tempo pieno e indeterminato con turni di lavoro di otto ore cinque giorni a settimana: a due settimane esatte dall’inizio dello sciopero, anche la ‘Confezioni Lin Weidong’ si è messa al tavolo con Sudd Cobas e ha regolarizzato i sei operai pachistani che non hanno interrotto il picchetto neppure dopo l’aggressione a colpi di mazze che ha fatto quattro feriti. La formula ‘8×5’, dunque, è entrata in tutte e cinque le fabbriche a gestione cinese del primo ‘Strike day’, l’iniziativa che il sindacato autonomo ha fatto partire contemporaneamente domenica 6 ottobre tra Prato e Seano e che, nel giro di pochi giorni, ha coinvolto altre tre aziende. Dipendenti in sciopero contro turni di lavoro di 12-13 ore al giorno in cambio di paghe irrisorie.
“Vince lo sciopero, vincono gli operai, vince la solidarietà attiva di un territorio”, il commento di Sudd Cobas che giusto una settimana fa ha portato nelle strade della zona produttiva di Seano, l’abitato ai piedi di Carmignano, un corteo di oltre mille persone con slogan, cartelli e striscioni contro lo sfruttamento del lavoro.
La resistenza dell’unico imprenditore che fino a ora non aveva ancora firmato proponendo il conteggio dell’arretrato e solo contratti part-time, si è dissolta ieri, sabato 19 ottobre. Contratti regolari anche nella ditta di via Galilei che produce zip e fibbie. “L’impossibile è diventato possibile – scrive Sudd Cobas – otto fabbriche sotto i quindici dipendenti, otto scioperi, quattordici giorni di picchetti e mobilitazione h24, otto vittorie”. E l’annuncio: “Ci vediamo presto ai prossimi picchetti”.
Altri ‘Strike day’ saranno organizzati sull’onda di 6 anni di battaglie contro lo sfruttamento nelle fabbriche, in larghissima parte a conduzione cinese. Pachistani gli operai: è l’etnia che prevale, un esercito di centinaia e centinaia di braccia che produce il pronto moda che finisce nelle vetrine all’ingrosso e, da qui, in quelle al dettaglio di tutta Europa.
L’azione del sindacato non si ferma con la firma in calce a un contratto: “Ogni vittoria andrà difesa, torneranno all’attacco con armi nuove ma noi ci siamo e ci saremo”. Sudd Cobas rivendica la propria battaglia, iniziata nel 2018, a tutela di tanti invisibili: “Intanto in questo distretto qualcosa è già cambiato per sempre e non solo per chi ha ottenuto il diritto alla vita oltre la fabbrica, ma perché nessun sfruttatore potrà pensare che davanti ai suoi cancelli i picchetti non arriveranno mai. La lotta operaia è più forte delle sprangate”.
Continua, intanto, l’inchiesta della procura di Prato aperta in seguito all’aggressione al picchetto di via Galilei a Seano. (nt)
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