Domenica 3 marzo dalle ore 11 alle 21 torna la manifestazione “Aprto. Aperture del contemporaneo a Prato”, giornata di aperture condivise promossa da spazi indipendenti attivi nella produzione e nella promozione dell’arte contemporanea in città. La seconda edizione si espande coinvolgendo otto realtà e altrettanti diversi luoghi di Prato. Ognuno degli spazi promotori – SC17, Lottozero, ChorAsis, Estuario Project Space, Dryphoto, Spazio Materia, Open Studio Italo Bolano, Moo – partecipa con un’apertura straordinaria a ingresso libero legata a un evento, una performance o una mostra. “Il nome – spiega Alessandra Tempesti coordinatrice del programma – ha una duplice valenza: l’anagramma di Prato e anche attraverso un gioco di parole contraddistinto dalla difficoltà di pronuncia, l’attenzione per i linguaggi sperimentali”
Un’ esperienza giunta alla seconda edizione che è stata realizzata con la collaborazione del comune di Prato .”Siamo contenti di confermare un’altra edizione – spiega Gabriele Bosi assessore al turismo – per mettere in risalto la vocazione alla contemporaneità della città dando la possibilità ai pratesi di toccare con mano una nuova dimensione artistica che si sta sempre più ampliando”.
Durante Aprto il percorso di visita può iniziare in qualunque punto. Partendo ad esempio dalla zona a est della stazione centrale, negli spazi di Villa Rospigliosi prosegue la programmazione di ChorAsis con la mostra Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale dell’artista pratese Franco Menicagli, che proprio in occasione di questa giornata si arricchisce di un nuovo video. Al di qua del Bisenzio, Open Studio Italo Bolano presenta Refrattario a cura di Erica Romano con i risultati di una residenza di Gabriele Diversi, promossa dalla Fondazione Italo Bolano. Attraversando il centro storico, incontriamo quanto risulta dall’invito che Spazio Materia ha rivolto al fiorentino Giovanni De Gara, che in Mio cv sintetico e non troppo bello racconta con ironia la condizione di outsider dell’artista nel presente, e che Spazio Moo ha diretto invece all’artista Marco Mazzoni, che in What are you looking for? riflette sulla memoria personale e sugli strumenti con la quale la custodiamo. Più a nord, Lottozero presenta Second Skin, mostra a cura di Alessandra Tempesti che presenta una performance interattiva di Hannes Egger, che coinvolge il pubblico in una riflessione sul valore esistenziale che l’indumento, sia il proprio sia quello di seconda mano, porta con sé. A Chinatown Dryphoto propone un Poetrick, un trucco poetico dell’artista Stefano Calligaro, materializzato dalla curatrice Serena Becagli sulla possibilità di cura e tenerezza nel rapporto con lo spazio pubblico. All’interno di Officina giovani incontriamo Estuario Project Space, che chiama diverse figure della scena culturale locale a intervenire nel simposio Traslazioni. A fianco, SC17 unisce in TAI Club a cura di Gabriele Tosi una mostra ‘fantasma’ creata ripercorrendo i 9 anni di vita del progetto Tuscan Art Industry attraverso il suo archivio e, a partire dalle ore 21, il live Kronos del collettivo plurale nell’attiguo locale Capanno Black Out, dove il pubblico è invitato a ballare in chiusura della giornata di Aprto.
“Lidea – ha sottolineato Gabriele Tosi coordinatore del progetto – è anche quella di contribuire alla creazione e al rafforzamento di esperienze di rete, favorendo lo scambio e il senso di appartenenza a una stessa comunità da un lato, promuovendo dall’altro una maggiore percezione della vivacità della proposta indipendente e sperimentale locale in pubblici vecchi e nuovi”.
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