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Scuola: in calo gli studenti, stabile l’organico Ata, più cattedre alle medie ma in calo alle superiori


Il personale Ata rimane uguale all'anno scorso con 887 unità, crescono le cattedre per l'insegnamento dell'italiano alle medie, in diminuzione quelle del potenziamento per le superiori


Alessandra Agrati


Sono 32.700 gli studenti iscritti nelle scuole della provincia di Prato per il prossimo anno scolastico, circa 600 in meno rispetto allo scorso anno, gli alunni saranno distribuiti in 1.570 classi, seguiti da 3.600 insegnanti a tempo indeterminato e 887 addetti del personale Ata. Numeri che riflettono i primi effetti del calo demografico, particolarmente evidente nella scuola dell’infanzia (–250 alunni), ma anche alle elementari e superiori (–100) e alle medie (–150).

Nei giorni scorsi, l’Ufficio scolastico regionale ha definito gli organici di diritto, ovvero i posti assegnati in base alle iscrizioni. Per quanto riguarda il personale Ata, i numeri restano invariati rispetto agli anni precedenti, la situazione degli insegnanti, invece, è più eterogenea.

Nella scuola dell’infanzia si perdono 5 posti, che saranno però compensati attraverso il trasferimento in altri plessi, nelle medie, la provincia guadagna 14 docenti nella classe di concorso A23, dedicata all’insegnamento della lingua italiana agli studenti stranieri. Diversa la situazione alle superiori, dove si perdono 6 cattedre per il potenziamento, passando da 18 a 12 docenti dedicati al recupero delle competenze in materie chiave come matematica, fisica e latino.

«Nel complesso possiamo ritenerci soddisfatti, anche rispetto ad altre province dove le perdite sono state ben più pesanti – spiega Filomena Di Santo, segretaria generale della Flc Cgil di Prato –. Questo grazie anche al lavoro svolto dall’Ufficio scolastico. Tuttavia, dispiace che ancora una volta non sia stata compresa la specificità della popolazione scolastica pratese, sempre più multietnica. Sarebbe stato importante avere più cattedre di italiano anche alle superiori, senza però togliere risorse al potenziamento, che resta un aspetto fondamentale in campo educativo».

Per avere un quadro definitivo sulla complessa geografia degli incarichi tra docenti e personale Ata, sarà necessario attendere la fine di agosto. «Siamo preoccupati per l’assegnazione del personale di fatto – conclude Di Santo – soprattutto per quanto riguarda gli Ata, in particolare gli amministrativi».

aa

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(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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