In Italia solo sei ospedali sono dietro il Santo Stefano di Prato. A dirlo è Newsweek che ha pubblicato il rapporto annuale World’s Best Hospital. Nella classifica l’ospedale pratese si piazza al 125esimo posto su un totale di 131. Restando in Toscana, troviamo invece Careggi che è undicesimo, l’azienda ospedaliero universitaria di Pisa 27esimo, il San Donato di Arezzo al 29esimo, Santa Maria Nuova di Firenze al 53esimo, il Misericordia di Grosseto al 55esimo, le Scotte di Siena al 73esimo e l’ospedale di Livorno al 93esimo. Il San Jacopo di Pistoia è invece appena sopra il Santo Stefano, occupando la posizione 124. La classifica viene stilata ogni anno sulla base di una serie di criteri che comprendono anche i pareri raccolti tra medici e professionisti sanitari e i sondaggi condotti tra i pazienti.
Tra i primi a commentare il poco lusinghiero risultato è il candidato di centrodestra Gianni Cenni che, all’epoca in cui era assessore all’Urbanistica nel giunta del quasi omonimo Roberto Cenni, fu tra i più critici nei confronti del nuovo ospedale, denunciandone l’inadeguatezza. “I pratesi hanno sempre avuto ragione sul nuovo ospedale – commenta Cenni -: piccolo, insufficiente, non funzionale, del tutto inadeguato alle esigenze del territorio. Eppure, contro ogni logica di buonsenso e in totale spregio della capacità di ascolto e confronto che ogni amministratore pubblico dovrebbe avere, i cittadini sono stati ignorati, zittiti e qualche volta anche offesi”.?
“I pratesi – aggiunge – hanno avuto ragione prima, durante e dopo: prima, quando chiedevano di non procedere alla demolizione del vecchio ospedale Misericordia e Dolce; durante, quando tutti ci siamo resi conto di quanto avrebbe fatto comodo per la gestione della pandemia; dopo, cioè ora, perché in regime di ordinaria amministrazione è 125esimo in una graduatoria fatta di 131 posizioni”.
Gianni Cenni parla anche del personale tutto: “Di fronte a un giudizio così negativo, non servono sforzi per comprendere le difficoltà con le quali gli operatori sanitari sono costretti a misurarsi. I cittadini pagano cara una scelta sbagliata, sciagurata, ma questo vale anche per chi al Santo Stefano ci lavora. L’ospedale è stato inaugurato nel 2013, spacciato come modello di rivoluzione e avanguardia che altri Paesi avevano già sperimentato e abbandonato: questa si chiama arroganza. L’arroganza del centrosinistra”.
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