L’analisi dei dati sulle visite specialistiche e sulle prestazioni diagnostiche differite (non urgenti) aggiornate al mese di agosto, l’ultimo a disposizione nel sistema di monitoraggio della Regione, mostra un sistema sanitario pratese ancora disomogeneo.
Le difficoltà maggiori si registrano nelle visite geriatriche, dermatologiche ed ematologiche, dove solo tra il 20% e il 22% delle prenotazioni viene evaso entro i tempi stabiliti.
La geriatria, con appena 20,83% di prestazioni nei tempi e una media di 57 giorni di attesa, risulta la più problematica, seguita a breve distanza da dermatologia (21,19%) e ginecologia (21,28%).
Anche angiologia (35,71%) e ematologia (22,22%) segnalano un tasso di puntualità molto basso. Sul fronte delle prestazioni strumentali, RX al torace (36,49%) e RX alla colonna (35,33%) rientrano tra le aree più critiche, così come la colonscopia (42,86%), segno che in alcuni casi i tempi d’attesa rimangono fuori controllo. In una fascia intermedia si collocano le visite fisiatriche (47,83%), oculistiche (53,5%) e urologiche (57,87%), che pur non raggiungendo l’efficienza ottimale mostrano segnali incoraggianti.
Tra le prestazioni diagnostiche, buoni risultati arrivano dall’ecografia alla mammella (66,67%) e dalla risonanza dell’addome superiore (66,67%), entrambe sopra la soglia del 60%. All’estremo opposto della classifica, il quadro cambia radicalmente.
Le visite neurologiche (93,96%), otorinolaringoiatriche (93,73%) e oncologiche (82,35%) spiccano per buone performance, con gran parte dei pazienti visitati entro pochi giorni.
Le prestazioni diagnostiche rappresentano invece la punta d’eccellenza del sistema: Tac e risonanze magnetiche raggiungono in molti casi il 100% di evasioni nei tempi stabiliti.
Esempi virtuosi sono la Tac al torace, all’addome e al bacino, così come le RM alla colonna e all’addome inferiore.
Molto positivi anche i risultati dell’ecografia all’addome (98,08%) e dell’ecodoppler al tronco (100%).
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