Al piacere della passeggiata e della scoperta della natura e della storia della Val di Bisenzio, all’evento di domenica 4 agosto fra la villa Guicciardini di Rotì e il borgo di Gavigno si è aggiunta anche una grande emozione. Tanti i partecipanti alla passeggiata storica, 88 erano i prenotati a cui si sono aggiunti amministratori e villeggianti, che hanno seguito Luisa Ciardi della Fondazione Cdse nel percorso fra la residenza di campagna dei Guicciardini e il paese di Gavigno animati in molti casi anche dalla prospettiva di rivedere i luoghi della propria infanzia e giovinezza. Nel gruppo c’erano in particolare tre sorelle nate negli anni ’40 del secolo scorso che ricordavano la villa quando era una cascina, ma anche altre persone hanno arricchito il pomeriggio con aneddoti e testimonianze del passato.
Grazie all’ospitalità della famiglia Gramigni, attuale proprietaria del complesso, il gruppo ha potuto visitare anche gli interni: il fienile trasformato in soggiorno e biblioteca e la parte più storica dell’edificio. La villa di Rotì, antico possedimento medievale dei monaci vallombrosani, usato come spedale per i viandanti, poi possedimento dei conti Bardi, alla fine dell’Ottocento era passato ai Guicciardini che lo trasformarono in residenza di campagna dove, alla vigilia della Grande Guerra, si fecero addirittura installare la linea telefonica.
Il gruppo ha quindi proseguito la passeggiata nel borgo di Gavigno, che raggiunse la massima espansione e vitalità proprio nel periodo dei Guicciardini, a cavallo tra le due guerre, quando arrivò a contare una ventina di famiglie, per un totale di circa duecento anime. Addirittura, negli anni Venti del secolo scorso, le case erano illuminate con la luce elettrica, quando l’elettricità era prerogativa di pochi e il sogno di molti. Complice la tradizione dei mulini ad acqua, di cui la Val di Bisenzio è ricca. Fra il 1922 e il 1923, grazie a una dinamo installata in una macina del mulino di Genesio sul torrente Carigiola, era stata costruita una piccola centralina idroelettrica. Così si distribuiva la corrente nelle frazioni vicine e fino a Cavarzano.
Alla fine tutti alla tradizionale sagra della zonzella di Gavigno, che ha avuto grandissimo successo come sempre.