La primavera porta con sé anche il ritorno delle rondini ma è polemica per quanto avvenuto in un condominio di via della Gualchiera dove sono state posizionate reti per impedire l’accesso ad alcuni nidi di rondine. Della questione si sono occupati anche la polizia provinciale, quella municipale e i carabinieri forestali. Si è attivata anche la Lav, come spiega il responsabile della sezione di Prato Cristiano Giannessi: “Nelle settimane scorse – spiega – decine di persone si sono rivolte alla nostra associazione segnalando l’installazione di una rete metallica davanti a otto nidi di rondine sulla facciata di un condominio in via della Gualchiera a Prato con la chiara intenzione di impedire l’ingresso ai volatili nel momento del loro ritorno. A segnalare l’accaduto sono stati proprio diversi condomini dello stabile allarmati dalla presenza di alcuni operai che, con una piattaforma aerea, provvedevano alla messa in posa delle reti. Operazione che avveniva, tra le altre cose, senza il mandato dall’assemblea del condominio. Pare infatti che la ditta sia stata incaricata da un solo condomino, dimorante al piano terra dello stabile, in accordo con l’amministratore del condominio. Bisogna ricordare che le rondini e i propri nidi sono tutelati, senza limiti di tempo ed anche al di fuori del periodo di riproduzione e nidificazione, da una direttiva dell’Unione Europea che vieta espressamente il danneggiamento e la distruzione dei siti di riproduzione o di riposo. Abbiamo quindi diffidato l’amministratore del condominio, chiedendo la rimozione immediata delle reti. Ci è stato risposto di essere in possesso di autorizzazione all’installazione delle reti da parte della polizia provinciale e dal Comune di Prato”.
La circostanza viene però smentita dal comandante della Provinciale Michele Pellegrini: “Le reti sono state installate nel mese di gennaio senza alcuna autorizzazione preventiva da parte nostra – dice -. E’ emerso dai nostri accertamenti che la richiesta di autorizzazione è stata presentata solo a febbraio, quindi dopo l’installazione delle reti. In considerazione al fatto che la normativa vieta la distruzione dei nidi di rondine – mentre nel caso specifico i nidi non sono stati distrutti ma resi inaccessibili tramite le reti – prima di procedere alla sanzione ho chiesto un parere formale al Comune di Prato, in quanto rientra nella sua competenza il Regolamento per il benessere e la tutela degli animali. Il Comune ha così espresso una diffida per la rimozione delle reti, di conseguenza abbiamo proceduto con il verbale e la relativa sanzione. E’ stato presentato ricorso contro il nostro verbale, e siamo in attesa di decisioni in merito. Se l’autorità amministrativa competente conferma la decisione, il cittadino responsabile dovrà pagare la sanzione e rimuovere le reti”.
Inatnto la Lav ha avviato una petizione indirizzata al sindaco di Prato Matteo Biffoni ed al presidente della Provincia di Prato Simone Calamai che ha raggiunto oltre 22.000 firme. “Le rondini sono molto importanti per l’ecosistema locale – conclude Giannessi -. Fanno sempre ritorno al loro nido ma, questa volta, le aspetterà una brutta sorpresa. Rimarranno intrappolate nelle reti nel tentativo di entrare morendo tra atroci sofferenze. Faremo di tutto perchè ciò non accada e, se dovesse accadere, riterremo responsabile di ciò anche chi avrebbe potuto impedirlo ma non lo ha fatto. Le rondini e i loro nidi vanno valorizzati, non distrutti”.
Reti nel condominio per impedire l’accesso delle rondini ai loro nidi: è polemica. Petizione on line con oltre 22mila firme
E' successo in via della Gualchiera. Esposto della Lav mentre Comune e polizia provinciale hanno già intimato la rimozione ma chi le ha posizionate ha presentato ricorso
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