Cinquantamila euro di risarcimento per il danno di immagine procurato all’Arma dei carabinieri. E’ quanto dovranno versare al ministero della Difesa l’ex brigadiere Giuliano Rosa, 58 anni, e l’ex appuntato Ennio Serino, 42, entrambi a lungo in forza al nucleo Radiomobile del comando provinciale dei carabinieri di Prato ed entrambi condannati per la pianificazione e la rapina messa a segno, insieme a tre complici, ai danni di un imprenditore cinese, il 3 maggio 2019. Così ha stabilito la Corte dei Conti che ha riconosciuto le ragioni della procura contabile che chiedeva, appunto, la condanna dei due ex carabinieri.
Serino (patteggiamento a 4 anni per rapina aggravata, peculato, rivelazione di segreto d’ufficio, truffa e falsità materiale) e Rosa (4 anni e 5 mesi con rito abbreviato per rapina aggravata e falsità materiale) furono arrestati in due momenti diversi: a dicembre 2019 il primo, ad aprile del 2020 il secondo. In manette, prima di loro, erano finiti gli esecutori materiali del colpo, tre trasfertisti campani (tutti condannati a 4 anni in abbreviato), e due venditori ambulanti di frutta e verdura, accusati di aver fatto da ponte tra gli ex carabinieri e i rapinatori (2 anni in abbreviato).
I trasfertisti portarono a termine la rapina secondo le indicazioni ricevute: fecero irruzione nella villetta dell’imprenditore, nella zona di Galciana, spacciandosi per carabinieri con tanto di pettorine e palette, e sventolando un finto mandato di perquisizione. Erano tutti certi di trovare un mucchio di soldi ma di soldi ne furono trovati pochi: solo 11mila euro.
Gli investigatori ricostruirono che a progettare la rapina era stato Serino e che a fornire palette, pettorine e a fare da palo era stato di nuovo lui ma insieme al brigadiere Rosa.
La procura contabile ha anche chiesto e ottenuto la condanna per “lesione del nesso sinallagmatico”, vale a dire lo stipendio pagato ai due ex carabinieri che però parte del tempo trascorso in servizio lo hanno utilizzato per mettere a punto la rapina. I giudici della Corte dei Conti hanno preso come riferimento il periodo 25 marzo 2019, “data del progetto criminoso”, al 3 maggio 2019, “data dell’azione criminosa”, quantificando il danno in 1.731 euro per Serino e in 1.286 euro per Rosa. Inoltre, l’ex appuntato è stato anche condannato a restituire 607 euro, vale a dire la somma riscossa in una settimana di malattia, gli stessi giorni, secondo le indagini, dedicati all’organizzazione della rapina.
E mentre Giuliano Rosa non si è costituito davanti al tribunale contabile, Serino lo ha fatto e con il suo avvocato ha cercato di limitare al massimo le conseguenze del procedimento ricordando di essere sempre stato un militare irreprensibile, con una condotta encomiabile e di avere contribuito alle indagini. La difesa non ha trovato aperture nei giudici che hanno scritto una sentenza di condanna. (nt)
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