Quasi 400 giorni di malattia grazie a 75 certificati falsi: dipendente comunale a processo

Aveva trovato il modo di realizzare in casa i certificati medici necessari a giustificare l’assenza dal lavoro. Una vera e propria fabbrica di attestati fasulli, un laboratorio artigianale che sfornava un certificato dietro l’altro e che, alla fine, ha messo nei guai il ‘produttore’, un dipendente del Comune di Prato di 64 anni, prima denunciato e indagato e ora rinviato a giudizio per falsità materiale. L’impiegato comparirà davanti al giudice il 10 aprile per rispondere di 372 giorni di assenza, frutto di 75 certificati medici presentati tra agosto 2020 e dicembre 2021. A nutrire sospetti su quella grossa quantità di certificati furono in prima battuta il Comune e l’Inps che non facevano altro che ricevere e prendere atto della malattia dichiarata dal dipendente attraverso le attestazioni firmate da tre diversi medici. I tre sanitari, chiamati a confermare la valanga di certificati, avrebbero disconosciuto la paternità inguaiando l’impiegato comunale.  Secondo la ricostruzione della procura, basata sulle indagini della polizia municipale, i 75 certificati non sarebbero altro che la riproduzione in serie di uno telematico – questo sì reale, intestato all’imputato – scaricato dal web.
L’udienza preliminare è stata celebrata nei giorni scorsi e si è conclusa con il rinvio a giudizio, così come chiesto dal pubblico ministero. Il Comune di Prato non si è costituito parte civile.