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Quando è l’ospedale a spostarsi a casa del paziente: a Prato sono 454 le persone seguite dal progetto Pass


Si tratta di adulti e bambini, con disabilità intellettive, fisico-motorie o sensoriali per i quali è prevista un'assistenza domiciliare da parte dell’équipe itinerante. Tutto è partito dalla presa in carico di Dolores, paziente affetta da Sla che non poteva recarsi al Santo Stefano


Claudio Vannacci


La storia di Dolores, una paziente affetta da Sla, ha trasformato nell’area pratese il progetto regionale Pass ( sigla che sta per Percorsi assistenziali per soggetti con bisogni speciali) in un’esperienza umana e di assistenza sanitaria e sociale che ha coinvolto tutto l’ospedale Santo Stefano. A partire dalla presa in carico di Dolores il percorso ha avuto una crescita straordinaria: siamo passati dall’assistenza di 10 pazienti nel 2021 agli attuali 454, tra adulti e bambini, con disabilità intellettive, fisico-motorie o sensoriali.
Ma oltre ai numeri, considerevoli, il progetto, a Prato, si è trasformato e sviluppato per alcune scelte innovative: l’inserimento nel percorso Pass del medico di medicina generale come figura cardine e l’istituzione dell’équipe itinerante che porta le cure direttamente al domicilio; in pratica viene portato “l’ospedale” a casa riducendo il disagio degli spostamenti in particolare per i pazienti più fragili. Il medico di medicina generale è la figura che avvia l’intero percorso e assicura la presa in carico personalizzata e integrata da parte dell’équipe che è composta dalla facilitatrice Pass, da un anestesista e dallo specialista necessario in base alle specifiche esigenze del paziente.
“Grazie a questa rete integrata di professionisti e servizi, – hanno commentato il il dottor Dante Mondanelli, medico di direzione sanitaria e coordinatore del progetto e la dottoressa Chiara Selmi referente facilitatore Pass per Prato – il progetto a Prato non è solo un servizio, ma un percorso di umanità e vicinanza, in cui pazienti, caregiver e operatori sanitari trovano supporto e valore nel loro ruolo. Per le persone, significa avere un punto di riferimento sicuro e accessibile. Per le famiglie, rappresenta un aiuto concreto nella gestione quotidiana. Per gli operatori, è la possibilità di mettere al centro l’empatia e la professionalità”.
Questo nuovo approccio assistenziale è nato proprio con il caso di Dolores, che non poteva recarsi in ospedale. In quell’occasione, l’ospedale si era spostato da lei, rendendo il suo domicilio il fulcro dell’assistenza. Da quel momento, l’équipe itinerante è diventata un elemento distintivo del progetto. La casa non è più solo un luogo privato, ma diventa uno spazio di cura dove di tutti i soggetti coinvolti si intrecciano e collaborano per dar vita a una vera e propria presa in carico del paziente e del suo caregiver.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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