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Progetto Casa, due storie a lieto fine: da persone fragili a idraulico e assistente di base nel sanitario


Primi risultati positivi per il percorso "housing first" messo a punto da Pane e Rose e aministrazione comunale con l'obiettivo di aiutare persone che si trovano in un momento di difficoltà, favorendo il loro reinserimento in autonomia. Per ora sono state accolte 80 persone


Alessandra Agrati


Da ospiti di Casa Ciabatti a idraulico e Adb (assistente di base) con un lavoro fisso e una casa. E’ la storia a lieto fine di Giovanni e Ada (i nomi sono di fantasia) che, dopo due anni e mezzo di un percorso insieme a Pane e Rose e all’amministrazione comunale sono riusciti a reintegrarsi nella società. Il progetto Casa, infatti, è stato pensato per realizzare un servizio di accoglienza temporanea destinata a coppie e nuclei familiari, famiglie monogenitoriali e singoli, autosufficienti, in stato di bisogno sociale e abitativo, per garantire il superamento di una condizione di momentanea difficoltà, facilitando un progetto di inclusione sociale attiva e sostenendo la fuoriuscita dal sistema delle accoglienze, quando possibile, attraverso una sistemazione abitativa autonoma.
“Siamo contenti di questo obiettivo raggiunto – spiega il responsabile del progetto Francesco Berti – l’ultimo pezzo di strada è stato fatto grazie al percorso di housing first, iniziato lo scorso maggio che prevede la sistemazione di persone fragili in coabitazione con altri soggetti. Durante questa fase Giovanni ha anche seguito un corso professionalizzante e così ha trovato lavoro. Da lì all’autonomia il passo è breve, mentre Ada ha frequentato il corso di Adb. Per lei c’è stato anche un pizzico di fortuna perché ha avuto una piccola eredità che le ha permesso di acquistare una casa in Val di Bisenzio”.
Il progetto Casa è iniziato lo scorso maggio e riguarda non solo uomini e donne, ma anche famiglie. Per ora sono state accolte un’ottantina di persone negli otto appartamenti che si trovano a Prato (uno in viale della Repubblica è dedicato a donne, in centro a uomini) e a Vernio. “L’obiettivo del progetto – continua Berti – è di accompagnare le persone ad essere indipendenti attraverso anche la capacità di gestire la vita quotidiana. Durante la coabitazione ad esempio, c’è l’obbligo di partecipare alle spese di affitto e a quelle per le utenze”.
Il percorso vede una stretta collaborazione fra associazione e amministrazione comunale che ha finanziato il progetto con 190mila euro. Le segnalazioni infatti, arrivano dagli assistenti sociali, poi si riunisce la commissione inclusione di cui fanno parte anche alcuni psicologici oltre agli operatori di Pane e Rose e gli assistenti sociali. “Vogliamo rafforzare un modello organizzativo di accoglienza temporanea che risponda in modo coerente ai bisogni emergenti dei cittadini – spiega Sandro Malucchi assessore al sociale – consolidando e potenziando l’attuale sistema di inclusione sociale per l’abitare ed interagendo con gli strumenti di contrasto alla povertà e alla esclusione sociale”.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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