Ricordare il dolore e il sacrificio per costruire strade nuove che tengano conto di ciò che è stato affinché non riaccada. Prato ha ricordato oggi, lunedì 27 gennaio, la giornata della memoria. Una mattinata ricca di iniziative su tutto il territorio per non dimenticare l’orrore a 80 anni dalla liberazione del campi di concentramento nazisti. Le celebrazioni sono iniziate con la deposizione di una corona d’alloro al monumento dei caduti in piazza delle Carceri, alla presenza del prefetto Michela La Iacona e dei rappresentanti della Provincia di Prato, dei Comuni, delle Forze dell’Ordine, della Comunità ebraica, Anpi, Aned, Casa delle Memorie di guerra per la Pace, Museo della Deportazione e Resistenza di Figline e delle associazioni combattentistiche e d’arma. La sindaca Ilaria Bugetti e il presidente del consiglio comunale Lorenzo Tinagli hanno poi accompagnato gli studenti presenti in una passeggiata nel centro storico lungo le pietre d’inciampo. A Prato vennero infatti deportati, dopo le mobilitazioni e gli scioperi nelle fabbriche, circa 150 persone, prelevate dalle case e dalle fabbriche, poi trasferiti nei campi di concentramento di Mauthausen ed Ebensee dai quali ne tornarono solamente 24.
“E’ una storia forte e presente nella memoria della nostra città, ogni anno con più forza dobbiamo rinsaldare questo legame con le nuove generazioni per contrastare il territorio dove germoglia la violenza- ha ricordato la sindaca Bugetti- Dobbiamo essere le sentinelle di democrazia, livello nazionale e locale, affinché il germe della morte non continui a perseverare”.
“Per noi è un dovere ricordare perché è uno strumento e un motivo di riflessione rispetto anche agli accadimenti del presente- il commento del presidente della provincia Simone Calamai– Sappiamo quella che è stata la violenza perpetrata nei danni di una comunità intera, e oggi quello che è successo può essere ancora insegnamento di fronte ad episodi che accadono e che possono essere motivo di intolleranza e discriminazione”
All’istituto Gramsci Keynes la mattinata è proseguita con l’evento, organizzato dalla prefettura, dal titolo “Perchè ricordare” al quale hanno partecipato anche alcune classi del Convitto nazionale Cicognini. Gli studenti della consulta provinciale di Prato, guidati dalla dottoressa Maria De Simone, hanno realizzato uno spettacolo tratto dall’opera teatrale “L’istruttoria” di Weiss che ripercorre il processo di Norimberga. A seguire l’esecuzione di alcuni brani significativi al pianoforte, con il coro e l’inno dei ragazzi, che hanno commosso i presenti. La cerimonia si è conclusa con la consegna da parte della prefetta Michela La Iacona della medaglia d’onore concessa agli internati e deportati dei lager nazisti al figlio di Aldo Bogani, militare pratese deportato in Germania nel 1943.
“Un riconoscimento che mi ha reso molto felice- ha detto Daniele Bogani figlio dell’ex militare deportato- perchè deriva da racconti che mio babbo mi faceva quando ero piccolo e non pensavo avremmo poi ritrovato in una giornata importante come questa, sono molto riconoscente alla Prefettura e al ministero dell’interno per avermi dato l’occasione per ricordare mio padre. Non dobbiamo dare per scontato quello che abbiamo e che in molti non hanno avuto durante la seconda guerra mondiale- ha spiegato Bogani- Ascoltavo con orgoglio e terrore i racconti di mio padre, vivere in un campo di concentramento tre anni vivendo di bucce di patate ed elemosina dei tedeschi è stato per loro allucinante. Ha visto morire molte persone. Il senso del dovere di portare avanti il testimone c’è, io sono contento di poterlo fare, vogliamo essere utili.”
“I ragazzi sono una pergamena su cui scrivere i semi della democrazia che speriamo germoglino nelle loro azioni- ha detto il prefetto La Iacona– E’ una giornata importante. Dimenticare è facile, ricordare è difficile. I ragazzi possono avvalersi solo dei racconti, il nostro compito è quello di far vedere loro quali sono quelle azioni del passato che non vanno assolutamente ripetute. Per fare questo- spiega il prefetto- dobbiamo invogliarli a utilizzare la loro coscienza critica e riflettere su quello che è stato l’orrore affinchè non si possano più ripetere azioni che purtroppo vediamo anche nel contesto internazionale odierno. Auspico per i ragazzi un mondo che non sia costellato di violenza, odio e discriminazione”.
L’evento si è svolto nell’auditorium intitolato a Roberto Castellani, uno dei tanti cittadini pratesi che hanno subito la tragedia della deportazioni. Tra i partecipanti anche rappresentanti delle autorità civili, militari e religiose di tutta la provincia.
I ragazzi hanno poi fatto una riflessione sulle spietate crudeltà commesse nei campi un nome di ideologie folli. Particolarmente interessante è stato poi l’intervento su “Come difendere la democrazia” del Prof. Andrea Gatti, Docente di Diritto Costituzionale Comparato presso l’Università degli Studi di Milano, che si è sapientemente soffermato sugli strumenti giuridici approntati dai Padri Costituenti per costruire una solida barriera contro ogni ideologia che si fondi sull’affermazione del potere finalizzato alla distruzione della vita umana. Grande forza emotiva hanno, infine, suscitato i brani musicali eseguiti dai ragazzi del “Convitto Nazionale Cicognini” Altrettanto commovente l’esecuzione de “La vita è bella”, a cura del Prof. Claudio Bianchi dell’Istituto Comprensivo “Curzio Malaparte.
Tra i presenti anche le deputate pratesi Chiara La Porta (Fdi) e Erica Mazzetti (Forza Italia). “La memoria è un valore che ci unisce e accomuna e che deve vedere sempre più protagonisti i giovani, i più lontani dal diretto ricordo della tragedia- ha detto Mazzetti– Solo così la memoria diventa la base per una società libera e democratica rigettando le pseudo idee illiberali di odio che hanno portato ad un orrore senza termini di paragone”.
La giornata della memoria è stata celebrata anche all’interno delle scuole medie Lippi di Prato. Circa 370 ragazzi hanno partecipato, all’interno delle sale del circolo Arci di Coiano, ad uno spettacolo della pianita Alessandra Ammara, accompagnata da alcuni giovani lettori della classe 3e. La pianista di fama internazionale ha suonato alcuni brani mentre gli alunni leggevani testimonianze dei lager. Gli studenti più piccoli, delle classi prime, hanno partecipato ad uno spettacolo allestito dalla Compagnia Penta Teatro Aps, sui valori della cittadinanza e della Costituzione.
A Montemurlo questa mattina in località “Il Mulino” il sindaco Calamai, insieme alla presidente del Consiglio comunale Federica Palanghi, l’assessore alla Politiche della Memoria Valentina Vespi e le associazioni del territorio, ha depositato una corona d’alloro al cippo commemorativo in memoria di Marcello Martini, sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti e scomparso nel 2019.
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