La decima edizione di Sabir, il festival diffuso delle culture mediterranee si terrà a Prato dal 18 al 20 aprile. Oltre trenta incontri, quattro mostre, altrettante presentazioni di libri, tre concerti, due proiezioni di film e oltre 80 relatori che interverranno per confrontarsi sul tema dell’immigrazione, tra gli ospiti anche Maurizio Landini segretario generale della Cgil. Tanti i luoghi che accoglieranno gli eventi a partire da Officina Giovani, la biblioteca Lazzerini, Palazzo Pretorio e il cinema Terminale . “Abbiamo scelto Prato – ha sottolineato il coordinatore Filippo Miraglia – anche perché è un territorio di frontiera pur non avendo lo sbocco sul mare. Un laboratorio dove sperimentare insieme nell’ottica di restituire ai migranti la dignità che gli è stata tolta”.
Il festival Sabir, il cui significato deriva dalla lingua franca parlata dai marinai all’inizio del ‘900 nel Mediterraneo, arrivato alla sua decima edizione, nasce a Lampedusa nel 2014, esattamente un anno dopo la tragedia del naufragio del 3 ottobre 2013 dove persero la vita oltre 350 migranti. Le precedenti edizioni si sono svolte in città di confine come Siracusa, Matera, Lecce e Triste
“E’ un festival straordinario – ha detto il sindaco Matteo Biffoni – e un momento di formazione culturale per tutto il Paese. Ma anche occasione di confronto importante per il tema dell’immigrazione. Dopo aver partecipato a diverse edizioni del Festival mi sono sentito di proporre Prato”. In questa edizione verrà affrontato il tema del diritto del lavoro e dello sfruttamento dei lavoratori. Il festival è stato organizzato da Arci, Acli, Caritas , Cgil, Unire, Caritas e Collettiva. Il programma è consultabile sul sito Sabir
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