Addio a Antonio ‘Tonino’ Lucchesi, nome di spicco del mondo imprenditoriale pratese, tra i titolari di azienda più illustri in assoluto e con un impegno di anni nella vita politico-amministrativa e culturale della città. Lucchesi si è spento all’età di 97 anni. A darne notizia Confindustria Toscana nord che ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa del decano degli industriali. Una vita passata a Prato e per Prato, costellata da grandi intuizioni che lo hanno contraddistinto per la capacità di anticipare i tempi. “Nato in una famiglia che era già impegnata nel tessile – ricorda l’associazione industriale – Antonio Lucchesi era il maggiore di cinque fratelli. Toccò quindi a lui la conduzione dell’azienda quando il padre Ettore si ammalò. Era il 1949 e quell’assunzione di responsabilità impedì al giovane Antonio di concludere gli studi di giurisprudenza. Fu lui a fondare il Lanificio Figli di Ettore Lucchesi, di cui restò presidente fino al 1963, quando l’attività si spostò dal comparto dei tessuti a quello dei filati per maglieria. Risale ad allora la costituzione di quella che è oggi Industria Italiana Filati, una delle imprese di riferimento del distretto tessile pratese. Il suo impegno imprenditoriale si è manifestato anche in altre imprese del comparto filati”.
Amante della cultura e dell’impegno nella società, nell’associazionismo e nel volontariato, Antonio Lucchesi fu tra i fondatori della Cassa di Risparmio di Prato, consigliere comunale tra il 1960 e il 1965, assessore e vicesindaco nella prima Giunta Mattei tra il 1995 il 2000. Nel suo percorso anche la vicepresidenza del museo Pecci oltre che incarichi di primissimo piano all’Unione industriale. “Se ne va un gigante che ha dato moltissimo al mondo imprenditoriale pratese – le parole di Fabia Romagnoli, presidente di Confindustria Toscana nord – ricorderemo sempre la grande umiltà e umanità che ne hanno fatto un punto di riferimento e un esempio luminoso per tutti noi”.
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