Prato si è fermata, alle 10 di stamani, giorno di lutto regionale, per ricordare le vittime della tragedia di Calenzano e, in particolare, le due che abitavano in città: Vincenzo Martinelli e Carmelo Corso.
Alle 10 in punto è stato osservato un minuto di silenzio in piazza del Comune, scandito dai rintocchi della campana di Palazzo Pretorio, alla presenza di una delegazione della giunta e del gonfalone listato a lutto. Hanno partecipato anche molti consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione. Tutte le manifestazioni pubbliche organizzate dal Comune sono annullate. Per le famiglie delle due vittime di Prato, Vincenzo Martinelli e Carmelo Corso, il Comune chiederà l’attivazione del supporto psicologico.
“Insieme alla sindaca abbiamo già contattato ieri le famiglie – dice il vicesindaco Simone Faggi -. Siamo a loro completa disposizione, pronti a fare tutto quello che è necessario. Come Comune non potevamo non stringersi al loro dolore. E’ una tragedia inaccettabile quella che è avvenuta e siamo fiduciosi sul fatto che la magistratura sappia fare piena luce e individuare le responsabilità”.
Vincenzo Martinelli aveva 51 anni, era originario di Napoli ma da tempo abitava a Prato. Recentemente, dopo la separazione dalla moglie si era trasferito in pieno centro storico. Era rimasto, comunque, legatissimo alle due figlie di diciotto e ventuno anni. Appassionato di cani e di caccia, Vincenzo aveva provato recentemente anche un’esperienza lavorativa all’estero, in Germania, ma proprio per la mancanza delle sue figlie era tornato a lavorare a Prato. Carmelo Corso aveva invece 57 anni, originario di Catania ma residente a San Giorgio a Colonica dal 1998, quando si era trasferito da Campi Bisenzio. Sposato, con due figli, lavorava per il Raggruppamento autotrasportatori toscani e in passato era stato alle dipendenze proprio dell’Eni come guardia giurata. Secondo quanto ricostruito entrambi erano entrati nel deposito Eni da pochissimi minuti quando è avvenuta la tragica esplosione. Si trovavano proprio alle pensiline di carico dove si è innescato lo scoppio.