Anche quest’anno la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è stata celebrata con una cerimonia solenne davanti al Monumento ai Caduti in Piazza Santa Maria delle Carceri, organizzata dalla prefettura di Prato in collaborazione con il comando provinciale dei carabinieri e il Comune di Prato. All’iniziativa hanno preso parte le autorità civili, militari e religiose del territorio. La commemorazione ha voluto ricordare il 4 novembre 1918, giorno che segnò la fine della Prima Guerra Mondiale e il compimento del lungo cammino verso l’unità nazionale, iniziato con il Risorgimento. Custodire la memoria di quei momenti – è stato sottolineato – significa anche rinnovare la gratitudine verso le forze armate, il cui impegno quotidiano assicura la sicurezza del Paese e testimonia, anche nelle missioni internazionali di pace, i valori di libertà e democrazia.






Servizio fotografico di Alessandro Fioretti
La giornata si è aperta con la messa in Duomo, celebrata da monsignor Daniele Scaccini in suffragio dei caduti. A seguire, in Piazza delle Carceri, si è svolta la cerimonia militare: il prefetto Michela La Iacona, affiancata dal colonnello Francesco Schilardi, comandante provinciale dei Carabinieri, ha passato in rassegna lo schieramento composto dal 183° reggimento paracadutisti “Nembo” di Pistoia, da reparti della Marina militare, dell’Aeronautica, della guardia di finanza, dei carabinieri, della polizia di stato, della Penitenziaria, dei vigili del fuoco, della polizia provinciale e della Municipale di Prato, oltre ai rappresentanti della Croce Rossa Italiana e del Corpo militare volontario.
Presenti anche il Gonfalone della città di Prato, decorato con la medaglia d’argento al valor militare, insieme ai gonfaloni dei Comuni e della Provincia, allo stendardo del Nastro azzurro e ai labari delle associazioni combattentistiche e d’arma del territorio.
Sulle note dell’Inno di Mameli si è svolto l’alzabandiera, seguito dalla deposizione di una corona d’alloro al monumento ai Caduti, accompagnata dalla “Leggenda del Piave”. Il gesto è stato compiuto dal prefetto, dal commissario straordinario del Comune di Prato, dal presidente della Provincia e dal comandante provinciale dei carabinieri, in un momento di profonda partecipazione e raccoglimento collettivo. La cerimonia ha visto inoltre la partecipazione della banda dell’ “Associazione nazionale finanzieri d’Italia”, che ha accompagnato musicalmente l’intera manifestazione.
La commemorazione è terminata con la lettura dei messaggi augurali del ministro della Difesa Crosetto e del presidente della Repubblica Mattarella.






“Celebrare oggi l’Unità Nazionale e le Forze Armate significa ricordare con gratitudine tutte le donne e gli uomini che, con coraggio e senso del dovere, hanno difeso i valori fondanti della nostra Repubblica – ha dichiarato il presidente Calamai – Il loro sacrificio ci richiama all’importanza di custodire ogni giorno la libertà, la pace e la coesione che rendono forte la nostra comunità.”
A Montemurlo Il 4 novembre è stato celebrato in piazza della Repubblica con una cerimonia davanti al monumento ai Caduti. Il sindaco Simone Calamai, accompagnato dal maresciallo Rocco Abbatangelo della Tenenza dei Carabinieri e dalla comandante della polizia locale Enrica Cappelli, ha deposto una corona d’alloro in memoria dei caduti, sulle note del Silenzio eseguito da un musicista della Filarmonica Giuseppe Verdi.



Alla commemorazione hanno partecipato numerosi cittadini, associazioni d’arma e di volontariato del territorio. Nel suo intervento, il sindaco ha voluto ricordare i carabinieri e i poliziotti recentemente scomparsi durante il servizio, sottolineando l’importanza e la delicatezza del ruolo svolto quotidianamente dalle forze dell’ordine e dalle forze armate a difesa della democrazia e della convivenza civile. «Questa giornata ci ricorda quanto siano preziosi coloro che ogni giorno lavorano per la sicurezza e la libertà di tutti noi. A loro va il nostro più sincero ringraziamento», ha dichiarato Calamai, che ha poi lanciato un appello alla pace nel mondo, richiamando l’attenzione sui conflitti in Ucraina e in Medio Oriente e chiedendo un maggiore impegno dell’Europa nei processi di mediazione e solidarietà.
«Montemurlo vuole essere una comunità di pace, accoglienza e rispetto, che costruisce il futuro attraverso la memoria, il lavoro e la cultura», ha concluso il sindaco.
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