L’appuntamento era fissato da tempo, ma vista l’emergenza di stamani 14 febbraio, con la pioggia caduta copiosa, la presenza dell’assessore regionale alla Protezione civile Monia Monni a Carmignano, ha avuto un significato particolare con la stessa Monni che ha fatto insieme al sindaco Edoardo Prestanti un sopralluogo nei punti più colpite del territorio. A seguito alle forti piogge di stamani che anche a Carmignano hanno provocato allagamenti e disagi l’assessora Monni ha poi fatto un sopralluogo con il sindaco Prestanti. “Gli eventi di oggi – ha detto l’assessora- lo dimostrano con ancora più forza: la Toscana è di nuovo sott’acqua. Il reticolo idraulico ha retto, anche grazie alle tante opere di difesa messe in funzione, ma il problema vero è il drenaggio urbano. Le nostre città, i corsi d’acqua, le fogne, l’urbanizzazione stessa sono stati progettati per un altro tempo, un tempo in cui pioveva in maniera diversa. La Regione ha sempre lavorato per prevenire i danni e aumentare la resilienza del territorio, ma di fronte a un clima che cambia così rapidamente, è necessario fare ancora di più. Serve un impegno straordinario, servono risorse adeguate e una strategia nazionale chiara. Non possiamo permettere che si intervenga solo dopo le catastrofi: la sicurezza del territorio e la lotta alla crisi climatica devono essere una priorità assoluta. Le comunità colpite non possono essere abbandonate”.
Monia Monni ha fatto poi il punto della situazione a oltre un anno dall’alluvione che colpì duramente il territorio: “Negli ultimi mesi, insieme al Comune di Carmignano e al Consorzio di Bonifica, abbiamo messo in campo interventi per quasi un milione di euro in somma urgenza per ripristinare i territori colpiti dall’alluvione. Inoltre, grazie alla legge regionale 51/2023, abbiamo erogato oltre 660 mila euro di contributi a 257 famiglie carmignanesi. Ora stiamo lavorando con il Comune per la liquidazione del contributo di immediato sostegno, che può arrivare fino a 3.000 euro per le famiglie e 20.000 per le imprese”.
“E il momento di guardare oltre l’emergenza e lavorare alla vera ricostruzione – ha aggiunto Monni-. Per ridurre il rischio idraulico, a Carmignano servono almeno 10,4 milioni di euro. La Regione Toscana ha già stanziato 12 milioni di risorse proprie per finanziare le progettazioni più urgenti sul territorio regionale, e su Carmignano abbiamo destinato 1,6 milioni di euro per il Rio Collecchio e 1,6 milioni per il Rio Gualcini. I progetti sono in fase di approvazione e rappresentano un passo concreto verso una maggiore sicurezza del territorio. Ma non possiamo essere lasciati soli. Dal governo non sono ancora arrivate risposte concrete, e questo è inaccettabile”
“E’ stato un incontro importante – ha aggiunto il sindaco Prestanti -, dalla collaborazione con la Regione, il Genio Civile e il Consorzio di bonifica passa la risoluzione della sicurezza idraulica del nostro territorio. Con la Regione c’è condivisione sul percorso da fare e che stiamo facendo: indubbiamente ci sono le risposte da dare alle questioni più contingenti, gli allagamenti, che si determinano nelle situazioni di maltempo intenso, sempre più frequenti, ma l’idea che abbiamo è presentare un piano Furba che nel giro di alcuni anni metta in sicurezza il territorio. Per farla breve il lavoro deve essere volto ad evitare i piccoli o grandi allagamenti ma soprattutto evitare che alluvioni, come quella del 2 novembre del 2023, possano nuovamente verificarsi. Bisogna costruire opere idrauliche resilienti ai cambiamenti climatici. Alcune delle quali sono in corso: c’è un finanziamento europeo, via Regione, di 1,6 milioni per sagomare il rio Gualciino, e un altro, più di 1 milione, per la cassa d’espansione tra il fosso Collecchio e il rio Barbironi. Il nostro obiettivo è realizzare una nuova cassa di espansione in grado di mettere in sicurezza il torrente Furba e tutti i corsi d’acqua che ad esso affluiscono. Un piano che – ha concluso il sindaco di Carmignano -, sulla base di studi idraulici mirati, punti da un lato ad interventi piccoli di veloce esecuzione, capaci comunque di eliminare situazioni critiche, e dall’altro a costruire interventi strutturali che rendano sicuro tutto il reticolo idraulico del torrente Furba, Come Comune non disponiamo delle risorse necessarie, ma sulla base di una progettualità più ampia e in collaborazione con tutti gli enti puntiamo a raggiungere i finanziamenti e ad avviare i lavori necessari”.
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