All’indomani delle nuove disposizioni impartite dal commissario prefettizio Claudio Sammartino, che prevedono una maggiore presenza della polizia municipale sul territorio, il centrodestra torna a criticare il modo in cui il Corpo è stato utilizzato negli ultimi anni. A farlo, forte dei numeri ottenuti tramite un accesso agli atti depositato pochi giorni prima della caduta della sindaca Bugetti, è l’ex capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Cocci.
“Mi complimento con il commissario Sammartino per il nuovo corso che sta dando alla Municipale – dichiara Cocci –. La presenza in piazza Duomo, le pattuglie nei quartieri, gli interventi puntuali sul degrado urbano sono un segnale concreto di cambiamento. Ma i dati che ho ottenuto, e che oggi porto alla cittadinanza, raccontano quanto sia stato profondo l’abbandono delle funzioni essenziali del Corpo da parte dell’amministrazione uscente”.
Cocci si riferisce in particolare all’applicazione del Regolamento di Polizia Urbana, uno strumento fondamentale che ogni Comune adotta per garantire ordine, pulizia, rispetto degli spazi pubblici e convivenza civile. Il regolamento consente di sanzionare comportamenti quotidiani che compromettono il decoro urbano, come imbrattamenti, accattonaggio molesto, deiezioni canine non raccolte, abbandono di rifiuti, rumori molesti, bivacchi, occupazioni abusive, uso improprio degli animali, recinzioni irregolari, o atti contrari alla pubblica decenza.
“Tutte violazioni – si specifica in una nota di Fratelli d’Italia – che, se punite con coerenza, contribuiscono a migliorare concretamente la vita quotidiana nei quartieri. Ma l’accesso agli atti presentato da Cocci ha rivelato ben altro. Tra il 1° gennaio 2023 e l’8 maggio 2025, periodo preso in esame, emerge un quadro squilibrato: a fronte di oltre 12 milioni di euro incassati in sanzioni al Codice della Strada, le multe legate al Regolamento di Polizia Urbana risultano residuali, disapplicate, talvolta addirittura inesistenti”.
“Quante volte i cittadini hanno visto persone urinare in pieno giorno nei vicoli del centro? O bivacchi in piazza del Comune? O vere e proprie baraccopoli abusive tra i capannoni della periferia? Eppure, per l’amministrazione uscente, tutto questo pare non essere mai accaduto – accusa Cocci, per poi snocciolare i dati ottenuti -. Ecco alcuni dati significativi nei quasi due anni e mezzo presi in esame: solo 18 sanzioni per atti contrari al decoro urbano o alla quiete pubblica; nessun verbale per deiezioni canine non raccolte e multe per imbrattamento di beni pubblici; Una sola sanzione per accattonaggio molesto; 30 multe per prostituzione su suolo pubblico: poco più di una al mese, a fronte di un fenomeno visibile e diffuso”.
Da qui l’accusa di Cocci: “Si è preferito concentrare l’attività sanzionatoria sulla circolazione stradale, con migliaia di multe ad automobilisti, piuttosto che sulla vivibilità urbana. Il Partito Democratico ha trasformato la polizia municipale in un bancomat: mentre la città diventava più sporca, caotica e insicura, si sono preoccupati solo di fare cassa con le multe. Nessuna strategia sul decoro, nessuna prevenzione vera nei quartieri”.
“Tengo a distinguere l’impostazione politica dell’amministrazione uscente dalla professionalità quotidiana degli agenti della Municipale – precisa Cocci –. Gli operatori svolgono un lavoro complesso e impegnativo in condizioni spesso difficili, e meritano rispetto. Il problema non è chi esegue, ma chi decide le strategie”.
Riproduzione vietata