Al liceo Copernico di Prato è stata protocollata e pubblicata, a firma del dirigente scolastico Luca Borgioli, una circolare che invitava personale scolastico e studenti a partecipare, nel pomeriggio di oggi 23 ottobre, a un’assemblea pubblica organizzata dal sindacato Usb all’interno degli spazi della scuola. Nel documento si fa riferimento anche a un disegno di legge presentato in Parlamento da un esponente della maggioranza di centrodestra, descritto come “una nuova gravissima proposta legislativa che si unisce al quadro repressivo già in atto. Un vero e proprio attacco alle libertà costituzionali e alla democrazia reale”.
Parole che hanno suscitato la reazione di Azione Studentesca, che denuncia toni “propagandistici e inaccettabili”.
“L’istituzione scolastica deve rimanere uno spazio neutrale di confronto – ha dichiarato Federico Borghini – e non trasformarsi in un luogo di indottrinamento o in una cassa di risonanza per una parte politica. La propaganda entra in classe solo se qualcuno apre la porta: se la scuola legittima eventi a senso unico, allora non è neutralità educativa, ma complicità”.
L’organizzazione studentesca chiede inoltre chiarimenti “su quale base le organizzazioni giovanili comuniste, come Cambiare Rotta, possano partecipare come relatori e promuovere attività nelle scuole senza un democratico contraddittorio” e “a che titolo il dirigente scolastico utilizzi i canali istituzionali per diffondere, di fatto, un comunicato politico”.
Interpellato da Notizie di Prato, il preside Luca Borgioli, evidentemente all’oscuro di quanto era stato pubblicato, ha quindi fatto rimuovere la circolare e ha pubblicato sul sito della scuola il seguente testo: “In relazione alla circolare n. 64 relativa all’assemblea sindacale promossa da Usb si informa che, per un errato copia incolla, il testo riporta la locandina sindacale e non le parole del dirigente scolastico il cui compito è solo ed esclusivamente quello di informare i dipendenti di iniziative sindacali e non di esprimere posizioni personali. Ci scusiamo per l’inconveniente.”
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