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Poggio a Caiano, inaugurato il cantiere per la nuova casa di comunità in via Giotto. Giani: “Sarà un presidio modello”


Investiti oltre 2 milioni e mezzo di euro provenienti da fondi Pnrr e non solo. Tra gli obiettivi quello di rafforzare la sanità territoriale con otto medici in più e due pediatri.


Samuela Pagliara


E’ stata posata questa mattina, mercoledì 22 gennaio, la prima pietra per la realizzazione della nuova casa di comunità di Poggio a Caiano. La struttura servirà ad ampliare quella già presente in via Giotto con un potenziamento dei servizi socio-sanitari e di diagnostica. Al tradizionale rito di inaugurazione dei lavori era presente il sindaco di Poggio a Caiano Riccardo Palandri, il presidente della Regione Eugenio Giani, il direttore dell’Asl Toscana centro Valerio Mari ed il presidente della Società della salute Sandro Malucchi. I lavori dureranno circa 18 mesi e sono stati finanziati con oltre 2 milioni e 700 mila euro provenienti da fondi del Pnrr, regionali e del Foi (Fondo opere indifferibili). Il presidio, un importante punto di riferimento per tutta la comunità dell’area medicea, erogherà prestazioni sanitarie ed assistenziali anche grazie alla presenza di un nucleo di dieci medici e pediatri di famiglia specializzati in cure primarie. Equipe multiprofessionali con infermieri, assistenti sociali, medici e psichiatri offriranno supporto ai circa quindicimila residenti del Comune e delle aree limitrofe.

“E’ un’organizzazione partita da tempo e ringrazio tutti coloro che ci stanno lavorando, non potrà che portare aiuto a tutta la cittadinanza. Quello che c’è verrà ristrutturato e ospiterà non solo ambulatori ma anche radiografie assistenti sociali e molto altro- ha detto il sindaco di Poggio a Caiano Riccardo Palandri– Una miglioria che portiamo nel territorio e non possiamo che essere orgogliosi”. Per le tempistiche: “Nel giro di un anno e mezzo ipotizziamo la fine dei lavori nella palazzina e poi trasferiremo gli uffici presenti adesso per poter ristrutturare quest’area”.

“L’intervento comporta un’ampliamento fino a 900mq di superficie- spiega il direttore dell’Asl Valerio Mari– Qui ci sarà l diagnostica di base e visite specialistiche come cardiologia, nefrologie e molte altre le discipline più utili alla popolazione. Portando i servizi andiamo a riempire gli spazi anche con il servizio infermieristico che partirà da qui anche per la domiciliare”

“Sarà una casa di comunità modello in Toscana, otto medici di famiglia e due pediatri -ha spiegato Giani– Diventa un presidio di grande riferimento, al momento giusto faremo investimenti sulle strumentazioni per farsì che quello che oggi si fa con le visite specialistiche si possa fare direttamente dal medico di famiglia. Quello di puntare sulla crescita delle case e ospedali di comunità è stata una scelta politica- rivedica il presidente della Toscana-Con il Pnrr abbiamo  finanziato 77 case di comunità ma anche 24 ospedali e 37 centrali operative territoriali”.

Le progettazioni erano iniziate con la precedente giunta comunale a guida Puggelli, su questo la lista di minoranza “Poggio, Insieme!” è voluta ritornare: “Salutiamo con grande soddisfazione l’avvio del cantiere per la Casa della Comunità in via Giotto. Dopo non pochi ritardi e qualche tentativo di ostacolo, finalmente si parte. Auspichiamo, adesso, il rigoroso e fondamentale rispetto dei tempi senza più intralci”.

“Presto i cittadini poggesi potranno avere a disposizione un presidio sanitario moderno, più che raddoppiato negli spazi, capace di erogare più prestazioni, grazie a personale qualificato delle diverse professioni mediche ed amministrative- ha concluso il consigliere regionale del Pd Marco Martini– Quella della sanità territoriale è una sfida che la Regione si è posta negli ultimi anni e costituisce una risposta importante ai bisogni di salute, dalla prevenzione alle cure intermedie, in un’ottica di integrazione e semplificazione”.

L’opera è realizzata nell’ambito dei requisiti imposti dalla missione 6 del Prr e, nel dettaglio, finanziati con 1.836.061 euro con i fondi dedicati, 358.782,22 euro con fondi regionali e 430.000 euro con il Fondo Opere Indifferibili ed è stata pensata con il rispetto dei criteri ambientali minimi tali da assicurare consumi energetici ridotti attraverso l’uso di isolamenti termici e impianti a basso consumo energetico.

 

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