Mancano due settimane al momento del voto per il referendum dell’8 e 9 giugno. Dopo la costituzione in tutta la provincia dei comitati referendari di Prato, Montemurlo, Vallata, Montalbano e ospedale, adesso si va avanti con l’organizzazione delle iniziative per i cinque sì sui vari territori. Se lunedì c’è stato il volantinaggio in piazza del Mercato Nuovo e ieri il doppio appuntamento fra il mercato di Casale e la stazione centrale, oggisarà la volta del volantinaggio a Maliseti. Domani l’attività di sposterà al mercato di Galciana, venerdì a San Paolo e il 31 maggio appuntamento al Terra di Prato. Lunedì 2 giugno, invece, ci sarà una cena referendaria in un circolo Arci del territorio.
Ma cosa sono chiamati a votare gli elettori? I quesiti sono riassumibili in: stop ai licenziamenti illegittimi, più tutele per i lavoratori delle piccole imprese, riduzione del lavoro precario, più sicurezza sul lavoro e più integrazione grazie all’ottenimento della cittadinanza italiana.
Ecco un’analisi più approfondita del secondo quesito, che chiede la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti ingiustificati nelle piccole imprese.
“Nelle imprese con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto – spiegano dalla Cgil -. Questa è una condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700mila) in uno stato di forte soggezione rispetto alla/al titolare. Abroghiamo questo limite, aumentiamo l’indennizzo sulla base della capacità economica dell’azienda, dei carichi familiari e dell’età della lavoratrice e del lavoratore”.
Ricordiamo che la Corte Costituzionale ha ritenuto validi 5 quesiti referendari per i quali nel 2024 sono state raccolte 5 milioni di firme. Lo slogan della Cgil è: Votiamo sì per cambiare l’Italia. Il voto è la nostra rivolta. “Il nostro obiettivo è il raggiungimento del quorum, ottenere un’ampia vittoria dei cinque sì e riuscire in questo modo a modificare alcune norme fondamentali in tema di lavoro e cittadinanza – aggiungono dalla Cgil -. Sul territorio ci aspettano altre due settimane di lavoro intenso, dove fra eventi e iniziative cercheremo di garantire alla cittadinanza una comunicazione efficace e capillare”.
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